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Hiras 1

Hiras 1La nuova creatura di Robin Wood uscì in Italia per la prima volta su Lanciostory due anni fa.
Quest'anno, i primi sei capitoli sono stati  riproposti a maggio dalla Eura nella lussuosa collana Euracomix ed un secondo volume uscirà a giorni.
L’attesa attorno a questa nuova serie, a tutti gli effetti uno spin-off di Nippur, era piuttosto alta, giustificata da un taglio prettamente “sword & sorcery” e dai disegni del talento argentino Ruben Meriggi.

Ora, ad un primo impatto, questa attesa è stata alquanto disillusa. La storia è banale e scontata e da una nuova serie fantasy ci si aspettava tutt’altro ritmo, una trama originale o per lo meno accattivante.
In questo volume di accattivante invece c’è ben poco, se non le provocanti protagoniste femminili e le non poche scene erotiche.
Per il resto, un eroe campione del bene e della luce, arciere infallibile, un re in punto di morte che si rifiuta di cedere il proprio regno al figlio immeritevole e una stirpe di creature della notte, vampiri guidati da una intrigante regina, sono soluzioni narrative troppo prevedibili, se non scavate con maestria ed estro, per dare vivacità alla trama.
L’impressione che si consolida proseguendo nella lettura, è quella di una riuscita fiaba per bambini o per adolescenti ma improponibile a questo tipo di pubblico per uno spiccato carattere erotico e quindi adulto, che continuamente stride con la semplicità della vicenda.

I disegni di Ruben Meriggi sono di ottima fattura. L’artista lavorò anche su Conan e la cura e soprattutto l’accentuazione smodata della fisicità dei personaggi, della muscolatura maschile e della sinuosità femminile, lo attestano pienamente. Le tavole tuttavia peccano di dinamicità. Il lavoro del colorista Wally Gomez (che incredibilmente non è neppure citato nella pubblicazione) è eccellente, le immagini sono così vivide e patinate da sembrare quasi le sequenze di un cartone animato. Ma questa peculiarità unità alla leggerezza della narrazione, quasi si tramuta in un difetto di staticità, trasformando le tavole di Meriggi in lucidi fotogrammi.


Francesco Borgoglio
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