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Nathan Never Granderistampa 1

Nathan Never Granderistampa 1È sulla scena da diciotto anni, e per la maggiore età il suo editore gli ha concesso l’onore della ristampa. Della Granderistampa, formula inaugurata non molto tempo fa con un altro protagonista del fumetto popolare italiano, Dylan Dog. Questa volta tocca a Nathan Never, un altro grande degli anni ’90, sempre con tre storie alla volta raccolte in volumetti cicciotti da edicola.
 
Nathan Never Granderistampa 1 arriva per colmare un vuoto. Per non lasciare al prolifico mercato dell’usato l’esclusiva di far circolare storie che hanno segnato la fantascienza made in Italy. Riproponendo una serie spesso ispirata ad altri esemplari del suo genere. Sfacciatamente citazionista, ma con l’onestà di non provare nemmeno a nasconderlo. In questa prima uscita è Stanley Kubrick a farla da padrone. 2001: Odissea nello spazio è una delle fonti. Degli stampini da cui costruire qualcosa che non sia un vero ricalco, ma cercando di creare, piuttosto, nuovi scenari di futuro.

Quello di Nathan Never è un grande affresco costruito negli anni da un trio di autori e dalla loro voglia di raccontare. Michele Medda, Antonio Serra e Bepi Vigna ci hanno immerso in un universo futuristico e d’impronta cyberpunk, preoccupandosi di non lasciare al caso la continuity interna e la psicologia dei personaggi.

Ora si può fare un salto nel futuro a partire dal passato. Da storie vecchie, ma che non dimostrano più di tanto gli anni che hanno. E e anche l’occhio e ne accorge. Vuoi perché lo stile Bonelli si evolve a piccoli passi, sempre fedele a se stesso. Vuoi perché Roberto De Angelis, Claudio Castellini, Germano Bonazzi e Stefano Casini avevano già la loro bella dose di talento prima di imbarcarsi sul “flyer” dell’Agente Alfa. Ma resta il fatto che, nel ’91, Nathan Never doveva sembrare qualcosa di davvero innovativo, anche grazie a un lungo ciclo di storie che oggi non sono in pochi a rimpiangere.


Simone Celli
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