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Secret Invasion: Inumani

Secret Invasion: InumaniChiunque si sia interessato negli ultimi mesi alle testate Marvel, o anche solo all’evento dell’anno, "Secret Invasion", sarà ormai al corrente del piano di invasione Skrull e di come gli alieni per eccellenza della Casa delle Idee abbiano operato per sostituirsi in gran segreto agli eroi della Terra. Tra le vittime c’è anche Freccia Nera, re degli Inumani da poco destituito in favore del malvagio  Maximus; l’inganno fu svelato mesi fa dagli Illuminati, facendo supporre che l’invasione coinvolgesse anche Attilan.
Esattamente a questo punto della continuity Tony Stark giunge su Attilan con il cadavere del sostituto di Freccia Nera e prende avvio Famiglia, miniserie in quattro parti, che funge da ponte di collegamento tra Silent War e il prossimo War of Kings, incentrata sul piano degli Inumani per liberare il loro sovrano dagli Skrull che intendono servirsene come arma.

La narrazione ha un livello qualitativamente discontinuo; dopo le prime due parti, in cui la situazione viene costruita a misura d’arte, seguono due capitoli in cui i toni calano, la trama si fa confusa, introduce elementi apparentemente privi di utilità narrativa e si trascina verso un finale fin dall’inizio prevedibile.
L’unico motivo per salvare le ultime due parti di Famiglia è legato alla continuity della serie e a due o tre elementi importanti per le storie a venire, dalla liberazione di Freccia Nera, alla risoluzione delle problematiche di reggenza di Attilan, fino al nuovo patto tra Inumani e Kree.
Viene inoltre rivalutata la figura di Maximus, malvagio fratello di Freccia Nera, le cui paranoie relative ad una minaccia dall’esterno si sono infine rivelate fondate. Il suo sfogo contro il fratello dei tempi di Silent War gode quindi di una rilettura che quasi lo giustifica, considerandolo nient’altro che un male necessario (tematica che ritornerà in Famiglia) al bene della collettività.

Impeccabile il lavoro di Tom Raney che, se non eccede in trovate innovative, riesce comunque a confezionare un impianto grafico più che adeguato, grazie anche alla buona colorazione dello studio Guru eFX. Incostante, invece, il lavoro di Scott Hanna alle chine, che alterna momenti di grande precisione e definizione ad altri in cui l’inchiostratura pare frettolosa arrivando a sciupare le fisionomie dei vari personaggi.

Una storia molto “americana” in cui più volte gli Inumani si professano essere un’unica grande famiglia e si comportano come tali, mettendo da parte i dissapori e reagendo compatti all’invasione con una strategia su più livelli. In sintesi, dunque, Secret Invasion: Inumani è un albo cui non si nega una lettura, quantomeno per il peso che le decisioni prese in questa storia rivestiranno per il futuro degli Inumani e per le storie cosmiche a venire.


Alfredo Goffredi
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