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Cronachette 2

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Il gatto è una creatura speciale, dagli atteggiamenti bizzarri e spesso inspiegabili. Dev’essersene accorto Giacomo Nanni, autore che ha deciso di rappresentare sottoforma di fumetto le giornate della sua gatta Esterina, un ritratto quotidiano che risulta familiare a chiunque abbia un felino che si aggira per casa.

Il secondo volume di Cronachette si differenzia dal primo per una narrazione più strutturata: laddove il primo libro, uscito un paio d’anni fa, offriva mini-scene che raramente erano più lunghe di una tavola, qui le sequenze si allungano e, pur mantenendo una propria frammentarietà, questa volta vanno a comporre una vera e propria vicenda. Nella fattispecie, l’autore ci mostra il suo incontro con Esterina e le prime settimane di vita della gatta, che coincidono con l’inizio della sua grande esplorazione del mondo, osservato con occhi sempre colmi di stupore e dubbi. Muovendo i suoi primi passi, Esterina comincia a comprendere come funzionano alcuni oggetti e si relaziona con bizzarri animali; non è però l’unico gatto protagonista del volume, dato che questa volta divide la scena con la madre e i fratelli, pur rimanendo sempre il personaggio principale del volume.
Ad arricchire il cast ci sono nuovi bizzarri personaggi tra cui un peluche e un lombrico, ma ritroviamo anche vecchie conoscenze come il bambino timido.

La lettura di Cronachette 2, oltre ad essere divertente per le avventure di Esterina, è interessante anche per la sperimentazione che l’autore mette in atto sul fumetto, sperimentando dal punto di vista della narrazione ma anche per la particolare scansione dello spazio e del tempo. Le tavole infatti, pur mantenendo sempre una struttura fisse a sei vignette, riescono a trovare modi nuovi e curiosi per rappresentare gli spazi e i ritmi della storia. La componente surreale, già presente nel primo albo, qui aumenta notevolmente, presentando situazioni assurde che rasentano la poesia e un'ironia metafumettistica con le quali l’autore riesce a strappare più di una risata al lettore.
Anche i disegni, dal tratto pulito e semplice, trovano qui un'identità più forte che nel primo volume, caratterizzati da una forte identità che Giacomo Nanni riesce a infondere con poche linee ben assestate sul foglio bianco.


Carlo Alberto "Deboroh" Montori
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