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Bleach Gold 3

Bleach Gold 1-2Dev’esserci più di un motivo se il fumetto di Tite Kubo si è conquistato la ristampa dorata di Planet Manga.  Saranno state le vendite, certo, ma c’è dell’altro. Il successo non è mai un caso. Sarà che l’autore non ha paura di niente, nemmeno di infilare Saffo in un manga per ragazzi. Sarà perché Kubo non fa sconti alla fantasia. Il colpo di scena è sempre dietro l’angolo, e le cose vanno spesso in modo imprevedibile. Per ora. Sarà che di fronte a un racconto, qualunque sia, non c’è cosa più bella che stupirsi. Sarà che i suoi personaggi sono sempre frizzanti. O “effervescenti naturali”, perché a volte sono così ben delineati da far credere che siano lì da sempre, come se esistessero già in natura. E che l’autore non abbia fatto altro che scoprirli.

Tutto questo fa di Bleach il riscatto di un genere, lo shonen, che troppo spesso si rifugia nei suoi soliti cliché. Le basi sono sempre le stesse. Poteri sovrannaturali, personaggi pieni di stranezze e a cui non manca di certo il carattere. Protagonisti ribelli, scavezzacollo, terribilmente carismatici. Poi competizioni e combattimenti a ruota, più tanti altri elementi facilmente riconoscibili e che sono sotto gli occhi di tutti.
È lo sviluppo di quel solito incipit che fa la differenza. Con Bleach Gold 3 ci si sente già di dire, dopo tre sole uscite, che si vede chiaramente la voglia che ha l'autore di fare sul serio. Tre soli volumi, e la storia prende già la piega di chi vuole andare oltre il seminato. Tre soli volumi. Ma ne sarebbe bastato anche uno soltanto per sentirsi di dire una cosa così felice, per quanto facilmente smentibile.

Il lavoro di Kubo è anche la prova che il manga popolare ha ancora tanto da dire. Che il manga per ragazzi non è necessariamente anche per bambini. Pure qui, un motivo ci sarà. E non è per la violenza, cauta ma frequente, ma per quella voglia di non essere banali che appassiona il lettore e che salva dalla monotonia un genere ormai inflazionato.

I disegni già migliorano tra la prima e l’ultima pagina del tomo d’esordio. Kubo trova subito la strada del tratto accattivante e moderno. E il formato “gold” aiuta, perché valorizza i particolari senza far perdere la sensazione di leggere un fumetto giapponese.

Questa ristampa è l’occasione, per chi l’avesse perduta, di investire in qualcosa che vale. Investire, sì, perché i quasi quaranta volumi già all’attivo della prima edizione ne fanno un impegno di tempo e di denaro. Ma ne vale la pena, perché con Bleach un numero tira l’altro. E anche qui, un motivo ci sarà.


Simone Celli
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