Rat-Man 72

Dopo l'acclamata quadrilogia dell'Ombra, e dopo la sublime doppia parodia di Rambo, cosa poteva inventare Leonardo Ortolani per superare se stesso?

E' la domanda che l'albo stesso si pone, in questa prima parte di una trilogia che non potrà che piacere a tutti gli estimatori della tetralogia di "Dio". Torna infatti uno dei "topos" preferiti da Ortolani, quelle tematiche meta-fumettistiche che rendono la serie una delle più innovative del panorama fumettistico. Nella storia infatti Rat-Man è oramai un fumetto di successo, e la celebrità raggiunta dà alla orecchiuta testa del protagonista, che tra un'intervista e l'altra snobba chi gli sta intorno e lo ama e si invaghisce di una new entry. Una storia fin troppo corta che ha i suoi momenti migliori con i personaggi "secondari", e che pone le basi per una trilogia particolare in cui lo Shojo Manga contaminerà il contenuto e la forma della serie.

Non è certo la prima volta che Leo Ortolani si trova ad adattare il proprio stile a seconda della storia che decide di rappresentare. Lo aveva fatto agli inizi della sua carriera, con Il Grande Ratzinga, riprendendo lo stile degli anime giapponesi, e con la saga finale dei Fantastici Quattro, mai ristampata, nella quale lo spirito di Jack Kirby era presente più che mai nelle matite del disegnatore italiano. In tempi più recenti Frank Miller è stato d'ispirazione per ben due soggetti completamente diversi tra di loro: la quadrilogia dell'altro "Rat-Man", in cui è evidente l'omaggio a Dark Knight: Year One, e, ovviamente, 299+1, che non ha nulla da invidiare al 300 di Miller, utilizzandone le invenzioni artistiche a proprio vantaggio.

Ma in questo caso lo stile tipico degli shojo, adattato anche stavolta a fini umoristici in maniera egregia, diventa parte integrante della storia, facendo avanzare ancora una volta il già elevato livello di sperimentazione artistica e fumettistica.
Sicuramente un inizio interessante che genera curiosità sul contenuto dei prossimi numeri.