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Nico Macchia

Nico MacchiaNico Macchia fu proposto originariamente su Orient Express nel 1984/85, in piena epoca delle riviste d'autore italiane, e nel biennio successivo venne raccolto e completato da Glénat nella prestigiosa collana "Le Avventure della Storia".

Carlo Ambrosini era già noto per il suo apporto a una testata seminale come Ken Parker e qui dà sfogo al suo spirito artistico lavorando come autore unico.
L'indice del volume uscito sul finire dello scorso anno prevede le tre avventure fin qui prodotte: il breve racconto “La rocca del diavolo” e gli episodi lunghi “La città delle ombre” e “Il Carbonaio di Leboucq”.

Un sacerdote integerrimo, un ragazzo prodigio vessato e un oscuro negromante sono il fulcro di un libro interessante.
Il cavaliere di ventura Nico Macchia e i suoi compagni di viaggio Conghe Dommert, lanzichenecco, e Mal Mouhal Assad, disertore arabo, sono testimoni privilegiati delle avventure alle quali vanno incontro nel loro peregrinare in una Europa medievale ricca di spunti e situazioni da raccontare.
Intrighi, complotti e misteri nella migliore tradizione delle avventure di impostazione storica, per un fumetto che ci sarebbe piaciuto continuare a leggere anche oltre la fine del volume.

Un Ambrosini padrone del media con quell'approccio autoriale che gli ha permesso successivamente di creare un isola felice nell'ambito della più grande casa editrice di fumetti popolari italiana, grazie alla creazione di Napoleone e del recente Jan Dix, dopo aver dato un importante contributo a Dylan Dog.
Una narrazione a metà tra realtà e immaginazione che ritroveremo soprattutto nella serie dedicata all'albergatore svizzero, disegni incisivi e colorazione appropriata, grazie anche all'intervento di ricolorazione di una parte delle tavole ad opera di Daniele Marotta.



Giovanni La Mantia
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