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Savage Dragon: Wanted

Savage Dragon: WantedÈ sempre più raro leggere un fumetto divertente, che sia intrattenimento spensierato e di qualità. D’altra parte, non è da tutti riuscire a mantenere freschezza e piacevolezza, soprattutto dopo anni di storie. Un autore che di sicuro lo sa fare, però, è Erik Larsen con il suo Savage Dragon. Colpisce, nonostante gli anni passati, l’energia e la vivacità della serie e dei suoi personaggi. E un’incursione dei protagonisti del Wanted di Mark Millar e J.G. Jones non guasta di certo, arricchendo un piatto già appetitoso per qualunque nerd che si rispetti.

Dragon non se la passa un granché bene, fermo in un letto d’ospedale, privo di arti e del suo fattore di guarigione, mentre il malefico e minuscolo Mister Triste imperversa sulla Terra, padrone delle menti degli umani e ormai incontrastato. Così, il primo passo per il protagonista sarà rimettersi in piedi per poi buttarsi a capofitto nel forsennato susseguirsi di eventi che potrebbero portare alla distruzione del pianeta.

Larsen mette in scena una gradevolissima avventura, capace di scivolare via leggera nonostante la ricchezza di eventi, il sovrapporsi e l’intrecciarsi di sottotrame, in un trionfo d’azione non-stop. L’energia e il dinamismo sono anche la firma grafica dell’autore, che regala tavole cinetiche, vive, trasmettendo la potenza e l’effetto del miglior Jack Kirby. L’espressività stilizzata dei personaggi si accompagna a una strutturazione della tavola arricchita da alcune gustose trovate narrative. In più, tanto per gradire, Larsen infarcisce le pagine di citazioni più o meno esplicite riferite a situazioni e personaggi classici del fumetto americano: nulla che sia indispensabile cogliere, un piacere in più per chi è in grado di farlo.

Ma uno degli aspetti più piacevoli è senza dubbio la spensieratezza trasmessa dalla lettura: pur a fronte di situazioni terribili, i personaggi riescono ad affrontarle in maniera solare e scanzonata. Non viene in nessun modo calcata la mano sull’aspetto tragico della vicenda. E allo stesso tempo, proprio l’azione continua ed esplosiva crea un ritmo drammatico coinvolgente e leggero. Non si cerca mai un approfondimento psicologico o un momento di riflessione, cose di cui del resto la storia non sente il minimo bisogno. La caratterizzazione dei personaggi è netta e diretta; tutti, dal più “buono” al più “cattivo”, riescono in qualche modo a risultare simpatici.

Una lettura davvero gustosa, percorsa da ironia e umorismo dalla prima all’ultima pagina. Larsen fa del puro intrattenimento del lettore la sua missione, dando l’impressione di essere il primo a divertirsi nel compierla. E si può ben dire che la porti a termine con successo.


Valerio Coppola
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