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Alan Ford - I Maestri del Fumetto 2

Alan Ford - I Maestri del Fumetto 2La nuova proposta di Arnoldo Mondadori Editore, di concerto con Magic Press che ne cura l’editing, porta nelle edicole un volume di grande formato che, a dispetto del titolo, presenta sette storie di diversi personaggi realizzate da un duo di autori assai affiatati, che negli anni ’60 e ’70 furono protagonisti di progetti fumettistici tra i più importanti nell’economia del medium in Italia.
 
La scelta dei curatori del volume ha premiato alcune tra le storie più rappresentative dei personaggi coinvolti.
Ecco quindi in sequenza Alan Ford, il più popolare character del sodalizio, con la storia che riportò Magnus ai pennelli dello scalcinato agente e della truppa dei suoi colleghi di disavventure.
“Hic hic urrah!” è il numero 200 della lunghissima saga la cui prima uscita risale a maggio del 1969, nata dal gusto di Luciano Secchi (alias Max Bunker) per il grottesco e sontuosamente coadiuvato dal Maestro emiliano nei primi 75 numeri della collana e per questa rentrée d’eccezione datata 1986.
Una storia non tra le migliori del Gruppo TNT, ma comunque pregna di stilemi e situazioni tipiche delle trame ordite da Max Bunker per questa serie tuttora in produzione.

Dopo Alan Ford, la scaletta delle storie proposte nel volume procede in maniera cronologica, così come sono state realizzate.
Di Kriminal è presente il numero 3 “Il museo dell’orrore” (1964), una storia all’insegna della violenza e dell’arguzia tipiche del personaggio cardine del noir italiano “con la K”, insieme a Diabolik delle sorelle Giussani e alla dark lady Satanik, terzo character presente in questo volume col numero di debutto nel mondo editoriale di Marny Bannister e del suo alter-ego fascinoso e sprezzante, “La legge del male” (ancora 1964).

A seguire, due personaggi ai quali Magnus ha dato un apporto minore in termini quantitativi, pur definendone le caratteristiche grafiche: Dennis Cobb agente 018 – qui “Operazione Lebensborn” del 1965, storia di fantapolitica nerissima – e Gesebel di cui leggiamo il primo volumetto dal titolo “La corsara dello spazio”, inserita nel filone cosmico in quegli anni a cavallo tra i Sessanta e i Settanta.
In entrambi i casi Bunker inserisce richiami al periodo storico del nazismo per imbastire le avventure.

Tutte le storie fin qui segnalate sono state rimontate per questo volume a 4 tavole per pagina, mentre in origine furono pubblicate nel caratteristico formato pocket. La resa di stampa va dal buono (Alan Ford) al cattivo (Dennis Cobb e Gesebel): i retini utilizzati che ben si adattavano all’edizione originale risultano qui impastati e anziché completare le tavole ne sminuiscono la bontà grafica.

Il volume si conclude con MaxMagnus (1968) e Lurid Scorpion (1971), entrambe pubblicate in prima battuta sulla rivista Eureka e pertanto non sottoposte ad adattamento di formato.
“Il giorno dei bagordi” risulta abbastanza insipiente nell’intreccio pur nell’eccellenza del tratto, mentre il bellissimo western finale, pubblicato pochissime volte, è letteralmente funestato nella resa di stampa: il chiaroscuro finemente ombreggiato a matita viene percepito come fossero sfumature quasi indistinte di grigio.

Da sottolineare anche l’interessante saggio-prologo di Daniele Barbieri con dati e aneddoti riferiti agli autori e alle loro creature nel contesto del periodo storico nel quale hanno agito.
Un volume imperdibile pur nella sua qualità altalenante, le storie non sempre sono all’altezza dei disegni e questi stessi, come detto, vanno in sofferenza in alcuni punti del tomo, per cui il giudizio finale risente di tutti gli elementi esposti.
Nel bene e nel male.


Giovanni La Mantia
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