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Sprout 1

Sprout 1Sprout non narra niente di nuovo, ma riesce tuttavia a presentare alcune tematiche in modo piacevole e con varianti che le rendono interessanti.

I genitori di Miku, la protagonista, decidono di affittare alcune camere della loro grande casa, rendendo questa attività loro fonte di introiti principale. Uno shock per la giovane, che si vedrà costretta ad accettare di convivere con degli sconosciuti.
Il tutto accade proprio in quello che sembrava un momento felice della sua vita: un lavoretto part-time, un ragazzo premuroso e maturo con il quale sta iniziando una storia serena. Ma il peggio arriva quando Miku scopre che uno degli affittuari è un suo compagno di scuola.

La storia viene narrata con ritmo tranquillo, accompagnando il lettore nella vita quotidiana di una liceale che non spicca né per qualità particolari né per bellezza. Si tratta delle fasi di crescita di una persona normale, che inizia a riflettere sulla propria vita e sulle persone che la circondano, attraverso delle esperienze che in questo caso le vengono imposte, e alle quali si dovrà adattare. Il primo approccio con l’amore e con quello che esso comporta, la difficoltà nell’iniziare a dover ragionare con la propria testa nelle relazioni interpersonali, senza rifugiarsi dietro le dicerie e le apparenze. Tutti temi fondamentali, complessi nella loro inevitabilità e familiari a qualsiasi lettore che abbia superato l’adolescenza.

Il disegno è shojo, con grandi occhi e bocche mobili nelle espressioni che esprimono bene i moti dell’animo dei personaggi, cura per le acconciature e gradevole semplicità nelle descrizioni degli ambienti. Interessante la resa della casa di Miku che, come spiega Atsuko Nanba nella pagina di divagazioni finali, altro non è che l’abitazione di sua zia, una casa tradizionale giapponese.


Ylenia Semenzato
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