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La Guerra Kree-Skrull

La Guerra Kree-SkrullCon l’avvio in Italia di Secret Invasion, PaniniComics torna agli anni ’70 e ristampa La Guerra Kree-Skrull, uno degli antefatti principali del nuovo crossover. Fu in questa saga che, sulla testata dei Vendicatori, ebbe luogo lo scoppio del conflitto tra le due razze aliene Kree e Skrull, dopo secoli di tensione militare tra le due. In una dinamica da Guerra Fredda, i due imperi spaziali focalizzano la loro attenzione sul “periferico” pianeta Terra, abitato da una razza potenzialmente pericolosa per le mire di entrambi i popoli. Ma proprio questo creerà considerevoli difficoltà ai due eserciti alieni, quando i Vendicatori, Capitan Marvel e Rick Jones saranno costretti a buttarsi nella mischia per difendere la razza umana, sperando al contempo di salvare dalla distruzione le altre due.

La Guerra Kree-Skrull può essere classificato come uno di quegli archi narrativi con una loro importanza storica. Certo, messa a confronto con le trame imbastite oggi nei vari crossover Marvel, la storia sente il peso delle ingenuità e delle leggerezze di quegli anni. Ma allo stesso tempo, proprio le storie odierne sarebbero impensabili senza l’esperienza seminale rappresentata da questa avventura dei Vendicatori.
Roy Thomas – come spiega lui stesso nell’introduzione – costruisce una storia nata senza un piano organico, e con un visibile margine di improvvisazione, dando in parte l’impressione di una certa frammentarietà. Nei capitoli iniziali, l’inimicizia tra Kree e Skrull sembra più che altro lo sfondo e la scusa per raccontare qualche avventura dei Vendicatori, invece di costituire il centro della narrazione. La vicenda assume contorni più nitidi negli ultimi capitoli, dove vengono riannodati diversi fili, e dove il quadro generale può bene o male dirsi recuperato. A fare da contrappeso a queste difficoltà è però un ritmo ben sostenuto e il senso epico trasmesso dalla storia, elementi che contribuiscono comunque alla piacevolezza della lettura.

In tal senso lavorano bene anche le matite, realizzate da autori inseriti a giusto titolo nella storia del fumetto. Si parte tranquilli con il gusto classico e “d’atmosfera” di Sal Buscema, per ritrovarsi poi in un’impennata virtuosa ad opera di Neal Adams, che coadiuvato dagli inchiostri di Tom Palmer sforna tavole plastiche e potenti. Dopo una breve intrusione nelle parti centrali, chiude la vicenda John Buscema, con la classe di sempre. Ottimi anche i colori rimasterizzati, anche se a tratti imprecisi.

Una storia classica con un pizzico di gusto cosmico, che costituisce un punto di snodo importante anche per i fan della Marvel di oggi, e in ogni caso consigliabile a chi apprezza i buoni supereroi d’annata.


Valerio Coppola
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