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I Fiori del Male

I Fiori del MaleIl tema dell’amore tra consanguinei non è nuovo nel mondo del fumetto, ed è stato trattato in vari modi e con diverse finalità. Un argomento non facile che potrebbe divenire bersaglio di critica anche solo per essere stato affrontato.
Quella narrata da Lee Hyeon Sook è una storia dall’atmosfera tesa, che si snoda di volume in volume con un andamento sempre più oppressivo verso l’inevitabile conclusione.

I due gemelli Sejoon e Sewa si scambiano il ruolo di vittima e carnefice in un sottile gioco psicologico fatto di gelosie, ricatti e tentativi di allontanamento per cercare una vita normale che non comprenda l’onnipresenza del fratello o della sorella. Inaspettati cambiamenti di prospettiva fanno propendere il lettore ora per l’uno, ora per l’altra, salvo infine arrendersi di fronte alla difficoltà oggettiva di ergersi a giudice di una situazione così estrema e complicata.

Altre figure ruotano intorno al nucleo claustrofobico creato dai due: persone che sembrano poter entrare nei loro cuori per creare uno spazio libero dall’ossessione che condiziona le loro vite. Ma la cifra di questa vicenda è la tragedia, e nessuno sarà risparmiato dalle ferite, sia dell’animo che fisiche, in alcuni momenti di vera e propria crudeltà.

Il disegno dell’autrice è spigoloso, asciutto e dotato di un’eleganza algida che rende più impersonale, e quindi meno “tangibile” per il lettore l’intera vicenda, trasformandola in una sorta di rappresentazione su un palcoscenico che si osserva da lontano. Impressione che crea un certo distacco e certo rende più facile affrontare l’idea base della vicenda.

Una storia non originalissima, con un elemento di thriller che accompagna il tema principale creando una certa curiosità ed aggiungendo ulteriore tensione. Storia scomoda che crea leggero disagio nel lettore, pur trattando la questione con una certa delicatezza di rappresentazione.

Molto d’impatto e splendidamente colorate le illustrazioni che corredano l’inizio di ogni volume.


Ylenia Semenzato
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