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Silent Mőbius 1-2

Silent Mőbius 1-2Anni ’20 del XXI secolo: tra piogge acide ed edifici ipertecnologici si muovono creature da incubo. La polizia tende a negare la loro esistenza, affidando il compito di eliminarle ad un Dipartimento speciale, l’AMP, acronimo di Attacked Mistyfication Police. Una squadra dalle grandi potenzialità composta di sole donne.
La storia è incentrata proprio su di loro: cinque tipi di femminilità profondamente diverse, che offrono un campionario di altrettanti modi di essere e di affrontare la vita. La narrazione si focalizza di capitolo in capitolo su una di loro, sulla sua storia personale vissuta sullo sfondo del lavoro, dei rapporti con i colleghi e della lotta incessante contro le Creatures Trap, gli esseri che infestano la città.

Un manga famoso per la difficile storia editoriale, che sinora non aveva permesso di leggere l’opera per intero. Innovativo all’epoca per tematiche e modalità di narrazione – azione continua ed incessante sottolineata dallo stile grafico che rende l’idea di un continuum, legami con diverse tradizioni esoteriche come la cabala e lo shintoismo – Silent Mőbius si rivela una lettura coinvolgente, soprattutto per quanto riguarda l’approfondimento sulle protagoniste.

Lo stile di Kia Asamiya appare già inconfondibile sin da questi primi volumi (il piano dell’opera ne prevede quindici). Grandi volti ovali e occhi dallo sguardo fisso, lunghe gambe dai piedi appena accennati e anatomie di una geometria morbida ed essenziale, sapiente uso di retini. Donne forti ed affascinanti che si muovono in un’ambientazione cyberpunk e utilizzano poteri mistici. Una suggestione che ha fatto scuola.


Ylenia Semenzato
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