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Annihilation Conquest 1-5

Annihilation Conquest 1-5Dopo la prima ondata distruttrice, Annihilation, che ha riscosso soddisfacenti risultati per il rinato cosmo Marvel, irrompe a poco più di un anno di distanza la seconda ondata: Annihilation Conquest.

La saga ancora più complessa e articolata della precedente vede i primi 3 volumi dedicati rispettivamente a Quasar, Nova e Wraith, per finire con Star Lord, mentre gli ultimi due capitoli riuniscono tutti questi eroi nello scontro finale.

Il progetto complessivo del crossover è il prodotto del duo “DnA” alias Dan Abnett e Andy Lanning: gli attuali autori della serie Nova sono a tutti gli effetti le penne ufficiali della dimensione spaziale Marvel e non solo, visto che l’ultimo loro sforzo, il mega-evento War of Kings, coinvolgerà l’intero Universo della Casa delle Idee.
 
Scongiurata la minaccia dell’insettoide Annihilus e delle sue orde che hanno sconvolto l’intero Universo cancellando l’Impero Skrull e polverizzando quello Kree, una nuova catastrofe appare all’orizzonte, dove per una leggerezza di Star Lord esplode Phalanx, il virus transmodico in grado di infettare ogni strumento tecnologico e la vita organica stessa.
Si tratta di un prodotto secondario della Tecnarchia, razza aliena votata alla conquista e alla distruzione della Galassia, esseri a metà tra natura e macchina, terribili bio-computer in cui il silicio ha sostituito il carbonio nelle molecole fondamentali che permettono la vita.

Eroi nuovi di zecca come Wraith o icone storiche come Adam Worlock o lo stesso Star Lord sono la risposta per una serie avvincente, ben confezionata, senza picchi di eccezionalità ma anche senza cadute grossolane; certo, alcuni giudizi riguardo Nova come miglior serie Marvel del 2007 sembrano eccessivi, ma il rinnovato protagonista ha dimostrato una crescita ed una maturazione verticale e all’interno della saga sono proprio gli albi dedicati al centurione intergalattico a costituire l’ossatura del crossover e a cementare l’ordito, così come le mini dedicate a Wraith e Star Lord arricchiscono la trama.

L’arco narrativo dedicato al nuovo personaggio di Javier Grillo-Marxuach/Marko Djurdjevic, ovvero Wraith, il solitario e tetro cow-boy spaziale guidato esclusivamente dalla vendetta personale, è affascinante e convincente, le tavole del “maestro del macabro” Kyle Hotz sono nel complesso tra le migliori di tutta la serie, e le copertine di Djurdjevic non hanno davvero bisogno di alcun commento.
Altrettanto divertente e godereccia è la mini dedicata a Peter Quill; l’ex-Stard Lord e la sua “sporca semi-dozzina” sono lanciati in un attacco suicida al cuore di Phalanx su Hala, capitale dell’impero Kree ed ora quartier generale nemico. Il racconto porta la firma di un autore come Giffen ma sono le tavole del giovane Green la sorpresa; eccellenti quelle del primo albo americano, un po’ meno quelle dei tre successivi che compongono la mini. Forse è ancora prematuro il paragone con il maestro Moebius, ma se il buon giorno si vede dal mattino…
E a proposito di matite, sarebbe irriverente dimenticare il tratto deciso ed espressivo di Paul Pelletier che anche nell’attuale War of Kings affianca il duo DnA.

Superata dunque la seconda ondata annientatrice, la Marvel, grazie soprattutto ad Abnett, Lanning e Keith Giffen (ideatore della precedente Annihilation), riscopre una dimensione “eroi-cosmica” di tutto rispetto e per nulla inferiore a quella della rivale DC, soprattutto attingendo a quel glorioso passato inspiegabilmente dimenticato o semplicemente trascurato ed ora scavato e restaurato quasi con perizia archeologica.



Francesco Borgoglio
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