Midori Days 1

Seiji è un bullo, temutissimo da tutta la scuola, famoso per il suo micidiale pugno destro. Ma quello che davvero desidera non è altro che una fidanzata con cui vivere la primavera della sua vita, qualcuno che veda oltre il suo apparire un teppista.
Midori è una ragazzina che ammira Seiji da lontano, sognando di poter stare sempre insieme a lui. Un sogno apparentemente irrealizzabile, vista la timidezza della giovane.

Quando Midori si troverà a divenire fisicamente la mano destra del ragazzo, comincerà una convivenza complicata, nella quale la ragazza coronerà il suo desiderio di stare sempre accanto all’amato, mentre Seiji, inizialmente sconvolto per quella scomoda nuova caratteristica – non è cosa di tutti i giorni trovarsi una sorta di marionetta vivente al posto della mano destra – pian piano scoprirà quanto la presenza di Midori stia divenendo una parte irrinunciabile della sua vita.

Un manga originale, una storia leggera che propone tutti i cliché della vita scolastica narrandoli con ritmo vivace ed intervallandoli con le inevitabili gag create dalla situazione.

L’idea motore dell’azione è surreale al punto giusto, ed è interessante vedere come i protagonisti messi di fronte a questo fatto cambino sostanzialmente la loro personalità: Seiji, dal desiderare di avere a tutti i costi una ragazza che gli stia accanto arriva a trova irritante la presenza di Midori che si è in un certo qual modo impossessata di quello che lo caratterizzava agli occhi del mondo, mentre quest’ultima, che nella sua vita normale non aveva mai avuto nemmeno il coraggio di salutare Seiji, nella sua nuova condizione non si risparmia nel dimostrargli il suo amore.

Il disegno è gradevole, cartoonesco e dalle linee semplici e ben definite. Gli sfondi sono ridotti all’essenziale, mentre si insiste sui volti tondeggianti dei protagonisti e sulle loro espressioni, talvolta grottescamente deformate nei momenti più comici. L’opera di Kazorou Inoue, pur facendo parte del classico filone di vita e amori scolastici e occasionali botte, spicca per la peculiarità della trama principale, con il risultato di offrire una commedia un po’ bislacca e teneramente divertente.