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Messiah Complex

Gli Incredibili X-Men n. 219, 220 e 221 (Panini Comics, spillato, 80 pagine a colori, € 3,30 cad.)
X-Men Deluxe n. 162, 163 (Panini Comics, brossurato, 96 pagine a colori, € 3,80 cad.)
X-Men Deluxe n. 164 (Panini Comics, brossurato, 112 pagine in a colori, € 4,00)

Messiah ComplexLa Casa delle Idee lo doveva ai suoi supereroi più atipici, e così dopo "Civil War" e "World War Hulk", in cui l’universo mutante è coinvolto solo marginalmente, ecco arrivare un crossover dedicato ai possessori del gene X.

È dall’epoca di House of M che i pupilli di Xavier non venivano alla ribalta così prepotentemente, da quando cioè la strega Scarlet sembrava averne determinato la condanna eliminando proprio quel gene speciale e causandone l’estinzione.
Ora si prospetta improvvisa una speranza, la comparsa di una nuova creatura mutante.

La vita e la rinascita della fiducia hanno il volto di un bimbo, o meglio di una bimba. Il messia di una nuova era. A conoscenza dell’evento non sono solo gli X-Men guidati in maniera sempre più risoluta da Ciclope, ma anche il gruppo di criminali mutanti Marauders guidati da Sinistro e i Purificatori, vale a dire la segreta e fanatica associazione paramilitare votata alla distruzione di tutti i mutanti. Risulta inevitabile l’esplosione di una contesa furibonda per la neonata tra i tre gruppi guidati da ideali e valori inconciliabili.
 
La saga si sviluppa attraverso tutte e quattro le X-testate originali Marvel, X-Men, Uncanny X-Men, X-Factor e New X-Men, raccolte in Italia dalla Panini nelle due consuete serie Gli Incredibili X-Men e X-Men Deluxe.

Notevole risulta il numero e il calibro degli artisti coinvolti nella serie, tra cui lo sceneggiatore del momento (Eisner Awards 2008) Ed Brubaker e gli straordinari Humberto Ramos e Chris Bachalo.
Sarebbe tuttavia irriverente nei confronti dei restanti autori e disegnatori non sottolinearne il personale contributo per un risultato complessivo più che soddisfacente, un filo narrativo solido e coerente nonostante le diverse e personalissime penne e matite al lavoro.
Una citazione è d’obbligo per la copertina di David Finch e Danny Miki (da Uncanny X-Men #493 su Gli Incredibili X-Men #220), una straordinaria, intensissima e provocatoria interpretazione di un soggetto sacro per eccellenza.

Messiah Complex è una saga coinvolgente, votata all’azione e ai colpi di scena, in cui vengono dati voce e spazio a tutti i personaggi di spicco dell’universo mutante e in cui tuttavia sono due character di secondo piano come Cable e Alfiere a giocare un ruolo dirompente.
Se davvero vogliamo trovare delle pecche dobbiamo andarle a cercare nella dura legge di mercato, nel numero di attese e quesiti che la fine della storia accende, più di quelli che la stessa risolve.

Ma tutto il resto è da plauso. Gli X-Men sono da sempre un manifesto contro l’odio per il diverso e di meraviglia, dolore ed orgoglio nell’esserlo. Uno dei temi cari ai padri degli X-Men, Stan Lee e Jack Kirby, è ancora una volta sviscerato e diventa la chiave di volta dell’intera vicenda.
La diversità, in tutte le sue declinazioni più comuni o straordinarie, dovrebbe essere patrimonio dell’umanità intera, a cui tutti partecipiamo individualmente in piccola parte, così come ci ha spiegato il genio di Charles Darwin, da cui in fondo lo stesso Lee prese spunto. In realtà è l’ennesima occasione per dividere e fomentare odio, il pretesto per una violenza irrazionale e miserabile.
Il futuro a cui la saga allude si presenta come il più buio per tutta quanta la specie umana. Un futuro che rievoca la nostra realtà passata più o meno lontana e che dovrebbe finire per sempre in un libro di storia.

In fondo, come disse Conrad Lorenz, l’anello di congiunzione tra l’homo erectus e l’homo sapiens siamo noi.



Francesco Borgoglio
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