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Ballata per Fabrizio De André

Ballata per Fabrizio De AndréL'11 di gennaio ricorre il decennale della morte di Fabrizio De André. Una morte che per il mondo della musica, e dell'arte più in generale, ha voluto dire la perdita di una delle figure più importanti e rivoluzionarie dello scorso secolo.
La sua poesia ha dato voce al popolo, ma non a quello che oggi vediamo attraverso la deformante lente televisiva, a quello reale, delle periferie, dei vicoli. A coloro che vivono anche solo un singolo momento di sublime meraviglia, magari nascosto in un'intera vita miserevole.

Raccontando De André è difficile resistere alla tentazione di utilizzare le stesse parole da lui scelte con cura maniacale. Parole la cui sintesi è in grado di racchiudere in poche strofe il lirismo di una vita intera. Sergio Algozzino, in questa sua Ballata, ha deciso di utilizzare le proprie, di parole. O, meglio ancora, le parole dei personaggi che De André è riuscito a formare così vividamente nell'immaginazione del giovane autore palermitano.

Ecco quindi che, il giorno della morte del loro creatore, Marinella, Piero, il Suonatore Jones, Bocca di Rosa e molti altri protagonisti delle opere di De André si ritrovano assieme, nel luogo della veglia, per portare l'ultimo omaggio al loro padre. Un'occasione di confronto dalla quale emerge soprattutto l'incredibile campionario umano messo in scena nelle canzoni del poeta genovese, frutto della sua instancabile ricerca di un nuovo punto da cui osservare il mondo e vera misura della sua grandezza. Ladri, giudici, assassini, soldati, fannulloni, truffatori, prostitute, eroi e pirati. Posti tutti sullo stesso piano. Ognuno con il suo spazio, sotto il riflettore. Ognuno con la sua voce.

Incorniciato da un manto di nuvole che via via si dirada, il tratto di Algozzino indossa una maturità inedita, esaltando il dialogo e l'emozione nelle espressioni di personaggi così diversi, e caratterizzandoli con la cura e l'amore riservati di solito agli amici più cari. Un racconto di racconti, un omaggio al più grande cantore dei nostri tempi realizzato accarezzando, in modo più leggero, le stesse corde da lui tanto amate.

Una lettura piacevole e non banale. Un'ottima occasione per incontrare un uomo che si presentava alla vita senza protezioni, ma con signorilità e gentilezza strabilianti.
Col suo ordine discreto dentro il cuore.


Davide "Curioso" Morando
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