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Cestus 13

Cestus 13Prosegue al ritmo di 1-2 uscite l'anno il manga storico di Shizura Wazarai, giunto al suo tredicesimo volume.

Dopo aver rifiutato l'offerta di Sabina Poppea di diventare il suo schiavo personale, Cestus scende nell'arena dove affronta il temibile Edmen vincendo con grande sofferenza l'incontro. Zafar, recatosi dal pugile sconfitto, scopre che quest'ultimo è stato allievo di Democrito Da Cacide, suo spietato e visionario maestro che vaga alla ricerca di giovani talenti su cui sperimentare le proprie tecniche mortali di combattimento.
Lasciata Pompei con la sua compagnia, Cestus viene osannato dalla folla con suo stesso stupore.
Nel frattempo a Roma le attenzioni dell'imperatrice Ottavia verso Lusca, figlio del capitano della guardia imperiale Demetrio, infastidiscono l'imperatrice madre Agrippina che vorrebbe al più presto dalla figliastra un discente col nobile sangue di Cesare. Dopo un severo monito ad Ottavia, soccorsa ad assistere il fratello Britannico affetto da epilessia, Agrippina mette alla prova la buona fede di Lusca affidando la sua vita alla volontà divina.
Sullo sfondo Nerone, dopo aver duramente contestato a Seneca e Burro l'emissione di una moneta raffigurante l'imperatore con la madre accanto, inizia a riflettere sul ruolo pressante che quest'ultima ha nel suo impero.

Con estrema precisione, sia nel tratto che nella documentazione storica, Wazarai intreccia i fili della vicenda mescolando sapientemente storia e fiction, così come analogamente fatto da Riyoko Ikeda nel suo Versailles no Bara. I personaggi storici appaiono fedeli alla loro controparte reale, mentre quelli fittizi ben si integrano con le vicende dell'antica Roma. Graficamente apprezzabili e curate le ricostruzioni urbano-architettoniche e paesaggistiche dell'epoca. Da notare come a più riprese l'autore spezzi la narrazione per approfondire aspetti storico-culturali e sociali, soffermandosi anche su riflessioni intertemporali.

Unico rimpianto di questo manga è il ritmo di lavoro di Wazarai che, in dieci anni, ha prodotto solamente 13 volumi, troppo pochi considerando la narrazione lenta e puntigliosa del racconto e la pazienza dei lettori.


Gennaro Costanzo
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