Menu

Freccia Verde & Black Canary 1

Freccia Verde & Black Canary 1Restart di titolo e numerazione per la collana bimestrale dedicata all’arciere della DC Comics: Freccia Verde inaugura la sua nuova serie co-intestata con la compagna Black Canary, scelta editoriale che testimonia il crescente successo ed importanza nel cosmo DC della bionda supereroina, protagonista anche di altre due testate (Justice League of America e Birds of Prey).

Il primo episodio dell’albo ha per protagonista assoluto proprio Dinah Lance/Black Canary e si svolge in tempo reale, cioè ad un mese esatto dall’ultima storia di Green Arrow conclusasi con il matrimonio tra lei ed Oliver. Ricordiamo che, durante la prima notte di nozze, l’eroe aggredisce senza motivo Dinah la quale, per difendersi, lo trafigge con una sua stessa freccia. L’eroina è incapace di accettare la morte del compagno convincendosi che in realtà l’aggressore non sia l’amato Oliver, nonostante le analisi incontrovertibili e le opinioni opposte dei suoi amici della Justice League. Grazie all’interessamento di Batman, Black Canary scoprirà un misterioso complotto che la porterà a partire verso Themyscira, l’isola delle Amazzoni.

Non fa gridare al miracolo questo albo che, al di là di una semplice dose d’intrattenimento, non offre per ora nuove idee o nuovi percorsi narrativi rispetto al precedente Freccia Verde; più che un nuovo inizio, i primi due episodi sembrano una fase di mera transizione tra la vecchia e la nuova serie, dando maggiore spazio a Dinah. Judd Winnick imbastisce una storia dallo sviluppo sotto tono, con molte convenzioni narrative e caratterizzazioni standardizzate dei personaggi che ne impoveriscono carisma e potenzialità: la sua Black Canary, infatti, appare un personaggio molto anonimo.
I dialoghi sono agili, ma qua e là si cade in delle vistose banalità, soprattutto nel secondo episodio e soprattutto inerenti Mia, la nuova Speedy, troppo enfatizzata nella sua determinazione di giovane ribelle.

Le tavole di Cliff Chiang non sono a prima vista esaltanti, anche se ad una lettura più attenta si rivelano gradevoli nel loro tratto morbido e pulito.


Paolo Pugliese
Torna in alto