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Brad Barron Speciale 1

Brad Barron Speciale 1Gli alieni sono tornati! No, se ne sono andati. È tornato Brad Barron, quello che dopo una lunga battaglia li aveva mandati via. Ma se loro non ci sono più, lui cosa è tornato a fare?
È tornato per mostrarci un mondo che ha affrontato un’invasione e che ora deve fare i conti con le sue tragiche conseguenze e ricominciare a vivere. Se infatti i diciotto numeri della prima miniserie proposta dalla Sergio Bonelli Editore avevano chiuso definitivamente il discorso con i Morb, con questo primo speciale Tito Faraci riprende il suo personaggio per raccontare quale impatto avrebbe avuto nella storia un evento di questa portata e come sarebbe cambiato il corso degli eventi.
Soprattutto in un’America che ricomincia ad inseguire il suo sogno e in una situazione internazionale che da lì a pochi anni (siamo sempre negli anni cinquanta, ricordate?) avrebbe portato alla nascita dei due blocchi e della Guerra Fredda.

Ma in questa Terra la presenza di questa anomalia extraterrestre ha alterato pesantemente la flora e soprattutto la fauna dell’ecosistema. E chi si affanna in una frenetica corsa agli armamenti, non fatica troppo a capire quali opportunità si nascondano dietro agli spaventosi ibridi che senza troppa difficoltà si possono trovare e con qualche difficoltà in più controllare.
Ed è questo l’aspetto più interessante di questo volume, lo sviluppo di una storia che già conosciamo con la variabile di un elemento in più ad alterarla. Faraci, sfruttando anche il numero maggiore di pagine a disposizione, ben 240 contro le tradizionali 94, introduce con attenzione questi aspetti intrecciandoli sapientemente con i molteplici spunti cinematografici che il tema della caccia all’animale mostruoso offre. In questo è aiutato da Max Avogadro, che con il suo stile dettagliato ma spettacolare si esalta soprattutto nella rappresentazione di questi giganteschi esseri a cui il protagonista si ritrova a dare la caccia. A tratti troppo differente da quella di Fabio Celoni e Brindisi Brindisi la sua caratterizzazione del protagonista, ma non è un difetto in un albo in cui a farla da padrone sono soprattutto gli esseri mostruosi, e in questi non difetta né in fantasia nel crearli né in dinamismo nel farli muovere.

Il volume globalmente però non mantiene gli interessanti spunti inseriti nella prima parte, e con il procedere della trama si riduce solamente a una dinamica, ma un po’ fine a se stessa, battuta di caccia. La decisione, come già notato nel corso della miniserie, di realizzare un personaggio ed una serie il più tradizionale possibile, se da un lato facilita la lettura del singolo albo, dall’altro non aiuta ad affezionarsi al personaggio e a stimolare la curiosità di chi cerca qualcosa di più di un semplice momento di relax. Accontentarsi di fare bene, anche molto bene, le cose normali invece di ambire ad offrire qualcosa di più non può essere accolto con favore, tenendo anche conto che da una decina d’anni oramai i nuovi personaggi faticano non poco a ritagliarsi uno spazio in edicola. E di fronte a un albo impeccabile dal punto di vista editoriale, ben scritto e ben disegnato, rimane la domanda iniziale, quella a cui Tito Faraci dovrà rispondere nei prossimi speciali, considerando soprattutto che questo non è un volume unico e celebrativo ma l’inizio di una nuova avventura editoriale: Brad, cosa sei tornato a fare?


Federico Castagnola
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