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Longshot Comics – La lunga e inutile vita di Roland Gethers

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Un antico luogo comune sostiene che non c’è posto più confortante e rilassante delle pareti della propria sala da bagno. Una vera e propria zona franca per isolarsi dalla realtà che ci circonda e per liberare la propria fantasia, consentendole di vagare a briglie sciolte.

In verità non so se ciò sia vero, ma di certo la tranquillità del bagno, anzi delle anguste pareti della sua cabina doccia, ha sortito un effetto più che positivo per la creatività del canadese Shane Simmons che, stando al suo racconto, proprio nel corso di una lunga doccia elaborò la storia alla base de La lunga e inutile vita di Roland Gethers.

Una storia ambiziosa e affascinate che come protagonista ha una persona comune, una persona che come tutti noi si lascia vivere dalla propria esistenza e che, proprio come noi, con la sua goffaggine e con le sue scelte quotidiane, alle volte eroiche, alle volte sbagliate, attraversa la storia dell’umanità… non influenzandone il corso ma comunque contribuendovi. Un progetto ambizioso, dunque, alla base del quale c’era il proposito di raccontare un lunghissimo periodo storico (forse il più importante della storia dell’umanità), un arco temporale, quello a cavallo tra l’800 e il ’900, contrassegnato dai grandi progressi scientifici e tecnologici e dalle due grandi guerre che hanno sconvolto il mondo mutandone irrimediabilmente l’assetto.

Ma quanto tempo ci sarebbe voluto per realizzare una simile opera? Quanto lavoro di documentazione sarebbe occorso per rendere credibile il proprio lavoro? E in quanti tomi l’autore avrebbe dovuto serializzare una tale impresa? Probabilmente è proprio l’essersi scervellato su queste domande che ha spinto Simmons a realizzare una delle opere nel contempo più innovative e divertenti degli ultimi anni… e così, quella che poteva sembrare una sfida ardua, impossibile da realizzare, si è trasformata in una opportunità unica per dimostrare la maestria dell’autore.

Grazie ad un incredibile colpo di genio, Simmons infatti riesce a condensare gli 89 (!) anni di vita del protagonista in sole 50 (divertentissime) pagine, mixando sperimentazione e grande romanzo popolare, fino ad ottenere un fumetto appassionante e corrosivo, drammatico e divertente… proprio come la vita.

Ma in cosa consiste il colpo di genio che rende davvero unico questo volume? Presto detto: Simmons ha deciso di raffigurare tutti i personaggi come se fossero visti da lontanissimo, identificandoli dunque in infinitesimali puntini (da qui il titolo dell’opera). Una soluzione che di certo rischia di far inorridire i lettori più conservatori, ma che non diminuisce l’impatto (e l’apprezzamento) dell’opera. Una soluzione che, inoltre, si rivela vincente perché permette all’autore di adottare, per la realizzazione delle “tavole”,  una rigida gabbia composta da 80 (micro)vignette per pagine, per un totale di quasi 4000 “illustrazioni” attraverso le quali, alternando ironia e tragedia, Simmons riesce a narrare l’intera vita del protagonista.

Una storia talmente ben raccontata da riuscire a far dimenticare al lettore la totale mancanza di disegni, appassionandolo e coinvolgendolo in una lettura che non si esaurisce nel giro di pochi minuti e che lascia un segno indelebile.


Stefano Perullo
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