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Batman Anno Uno – Batman La Leggenda 1

Dopo le ultime settimane di fermento, arriva finalmente in edicola il primo volume dedicato alle migliori storie moderne della creatura di Bob Kane.

Il piatto forte del volume è senza dubbio il Batman Year One di Frank Miller, una storia che va alle origini del personaggio. Scavando dietro la maschera del “più grande detective del mondo”, ci viene mostrato l’uomo che era, quello fallibile, che deve ancora imparare a schivare le pallottole, di cui la gente deve ancora fidarsi.
Una storia non di supereroi, ma di eroi di ogni giorno, come Jim Gordon, l’altra figura preponderante della trama, che a volte arriva quasi a rubare la scena a Bruce Wayne. Il futuro commissario è la tragica incarnazione dell’uomo comune che si impegna in una missione contro una forza più grande di lui. Una figura comunque imperfetta, che può sbagliare, ma non per questo senza speranza di redenzione.
I disegni di David Mazzucchelli, essenziali nel loro tratto preciso, conducono il lettore nei meandri di Gotham, caratterizzandone la decadenza e la corruzione ma anche il lusso e il fascino.
Ottime anche le scene d’azione, figlie di una grande sincronia tra disegno e colore.

Ad "Anno Uno", si accosta "L’uomo che ride", suo ideale seguito, che riscrive il primo incontro tra Batman e il Joker. Ed Brubaker reimmagina le poche paginette della storia originale, riempiendo i vuoti tra una sequenza e l’altra e aggiungendo tensione alla trama, ottenendo un valido poliziesco che, pur non raggiungendo il “lirismo” di "Anno Uno", riesce a creare uno schizzato ed affascinante ritratto della nemesi di Batman.
Risulta invece meno gradevole la parte grafica, causa del tratto di Douhg Mahnke, che può risultare ostico.

Conclude il volume mezzo racconto incentrato su Due Facce, che sa più di riempitivo che d’altro.

L’edizione di questo volume si contraddistingue per design lussuoso e copertina rigida che danno dei punti a molte iniziative simili da edicola.
Quello su cui lesina è la parte redazionale: tre misere pagine, di cui metà occupata da una presentazione dell’opera, che sfigurano a confronto di quelle a cui ci hanno abituato "I classici di Repubblica" o "La dinastia dei Paperi".
Questo, ed alcune piccole sviste negli adattamenti del testo, sono le pecche evitabili di un prodotto che risulta altresì godibile e imperdibile per ogni appassionato di comics, ma anche l’ideale punto di inizio per chi vuole approdare al mondo del pipistrello.


Gianluca Reina
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