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Countdown a Crisi Finale 1

Countdown a Crisi Finale 1Dietro ad una copertina “a tre ante” parte la pubblicazione di Countdown, la serie settimanale iniziata dopo la fine di 52 nel cui ultimo numero è stato svelato il ritorno del multiverso in casa DC.
Il plot orchestrato da Paul Dini e compagni (tra i quali Adam Beechen, Jimmy Palmiotti e Justin Gray) si basa proprio su questo evento: ognuno dei 52 universi ha un Monitor “a guardia” e, tra di loro, qualcuno è deciso a togliere di mezzo le “incongruenze”, ossia esseri che non dovrebbero esistere, tra i quali Duela Dent, Cappuccio Rosso, Donna Troy e Ion. Tali incongruenze preannuncerebbero infatti il “grande disastro” la cui unica soluzione sembra essere … Ray Palmer?! Similmente a 52, si intrecciano le storie di altri personaggi “secondari” come Jimmy Olsen, Karate Kid, Mary Marvel ed i nemici di Flash, ma essendo queste storie “in contemporanea” con il resto delle testate vi sono numerosi riferimenti a queste ultime ed apparizioni di tutti i big del DCU.

In effetti, tra i primi capitoli di Countdown (da noi già ribattezzato Countdown a Crisi Finale) e 52 sembrano esserci più differenze che similitudini. Può apparire paradossale, eppure 52, che raccontava l’anno “perduto” dell’universo DC, è riuscita fino all’ultimo numero a mantenere una cupa atmosfera di mistero mentre questo inizio di Countdown mostra di non avere lo stesso mordente, presentando praticamente in prima pagina il villain che sembra tirare le fila di tutto (Darkseid) e mostrando una riunione dei Monitor che sembra piuttosto un’assemblea di condominio.
Difficile un giudizio sui disegni dato che su ogni episodio si alterna un diverso artista. Su questo primo numero abbiamo Jesus Saiz, Jim Calafiore, Carlos Magno e David Lopez per un risultato finale comunque apprezzabile.
Infine chiude Dan Jurgens sia ai testi che alle matite della “Storia del Multiverso” in cui i condomini di cui sopra ripercorrono gli incontri storici tra i personaggi delle varie terre parallele a partire dal “Flash dei due mondi”.

Ampia ed esaustiva la parte redazionale per questo primo volume, poiché Planeta ha deciso di non ripercorrere più la via settimanale (probabilmente meno redditizia), ma di racchiudere i vari numeri in albi mensili. Il primo numero, in quello che ormai si può tranquillamente definire lo “stile Planeta”, è uscito ancora prima della fine di 52.
Attendiamo di leggere quindi i prossimi numeri nella speranza che la trama decolli e venga progressivamente tirata la volata alla “Crisi Finale”.


Andrea "Zio-P" Poli
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