Menu

Jack of Fables 1 - La (quasi) Grande Fuga

Jack of Fables 1 - La (quasi) Grande FugaImmaginiamo il momento in cui a Bill Willingham venne proposto di portare avanti uno spin-off della sua fortunata serie Fables: qual era il personaggio da scegliere come protagonista?
Facile: Jack Horner, la più grande fiaba vivente (parole di Jack stesso), l’unico personaggio che può permettersi di indossare una t-shirt con su scritto (più o meno) “i fumetti con più protagonisti sono per i perdenti”.

Willingham, qui coadiuvato da Mathew Sturges ai testi, si diverte e ci diverte a raccontare le storie di Jack che, lungi dall’essere una figura positiva, vuole solo spassarsela e salvare la pelle.
In questo caso, sulla sua strada (letteralmente!) troverà un’organizzazione dedita al rapimento delle fiabe più antiche con il solo fine di imprigionarle, attendere che vengano dimenticate dalla gente e che quindi “muoiano”.
Durante il soggiorno nella prigione gestita dal misterioso Mr. Revise e che tutti definiscono a “prova d’evasione”, Jack verrà a contatto con tante fiabe “rapite”, tra cui una conturbante e rediviva Riccioli d’Oro, ma con un solo chiodo fisso in testa: organizzare la Grande Fuga. Per lui, un gioco da ragazzi.

Il primo arco narrativo di Jack of Fables mantiene inalterato il fascino della serie “madre” (complici le sempre splendide copertine di James Jean) portando in dote un personaggio tanto fanfarone e sopra le righe da risultare illogicamente simpatico.
Tony Atkins non è Mark Buckingham e questo è ben evidente, nonostante ciò anche a livello di disegni c’è una positiva continuità con Fables.
Quello di cui invece si sente fortemente l’assenza è un apparato redazionale che integri il fumetto con schede riassuntive e articoli di approfondimento. Ad esempio è facile riconoscere la favola della lepre e la tartaruga (esilaranti!), ma quali sono tutte le altre fiabe? Per non parlare delle citazioni: si può scommettere a cuor leggero che non tutti i lettori abbiano capito qual è la serie cult a cui Jack si riferisce nell’ultima pagina. Interessante d’altro canto la pubblicazione degli schizzi preparatori dei personaggi di Atkins.



Andrea "Zio-P" Poli
Torna in alto