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Midnighter 1 - Macchina per Uccidere

Midnighter 1 - Macchina per UcciderePrendete quel ragazzaccio di Garth Ennis, aggiungete un personaggio “cool” come Midnighter ed un disegnatore più che piacevole come Chris Sprouse. Facile pronosticare che da tutto ciò possa venir fuori un interessante connubio.
Bene, ora aggiungete Hitler, un po’ di War Stories tanto care a Ennis, e viaggi nel tempo con annessi “poliziotti” dediti a mantenere l’ordine della Storia.
Un cocktail un po’ troppo forte, vero?

Ed in effetti questa è l’impressione che si ha leggendo “Macchina per uccidere”, dalla trama abbastanza semplice: Midnighter viene rapito e “obbligato” ad uccidere Hitler viaggiando indietro nel tempo; ad ostacolarlo sulla sua strada trova i “poliziotti temporali” di cui sopra, senza dimenticare che deve anche farla pagare ai suoi rapitori.
Intendiamoci, la storia è godibile come la maggior parte di quelle dello scrittore irlandese e non mancano dialoghi e trovate che strappano un sorriso al lettore, però il canovaccio è piuttosto prevedibile. Sembra quasi che Ennis abbia voluto sfidare i suoi altrettanto illustri predecessori (Warren Ellis e Mark Millar) sul loro campo, quello della fantascienza e dell’ultraviolenza aggiungendo poco di personale, mentre dallo scrittore di Preacher sarebbe stato lecito attendersi questo ed altro.

Il leit motiv non cambia con l’episodio finale autoconclusivo in cui ci viene raccontata la storia d’amore (e di sangue) tra Midnighter e Apollo versione samurai, con Glenn Fabry questa volta ai disegni.
Per il resto del volume i disegni sono dell’accoppiata Chris Sprouse/Karl Story, che se la cava egregiamente e va sempre bene al lettore quando a sostituire Sprouse è Peter Snejbjerg, dal tratto molto “cartoon”, un po’ meno per le (poche) tavole affidate a Joe Philips.
Ottima la scelta di presentare le copertine variant del N°1 della serie ad opera di esperti della cover quali Micheal Golden, Arthur Adams e lo stesso Fabry, praticamente inesistenti invece articoli ed approfondimenti.

Tirando le somme un discreto albo, con la certezza che Ennis può fare ancor meglio con questo personaggio come dimostra ad esempio il suo recente lavoro sul Punitore. Provaci ancora Garth!



Andrea "Zio-P" Poli
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