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JSA Classified 5

JSA Classified 5L’“anno perduto” ha lasciato diverse incognite, e le sorti di Hawkman erano senz’altro una di queste. Di lui non si aveva notizia da quando aveva deciso di restare su Thanagar per contenere le ostilità con il pianeta Rann e, soprattutto, per incastrare Blackfire, responsabile dell’assassinio della donna amata.

In JSA Classified 5, dall’eloquente sottotitolo “Il ritorno di Hawkman”, si dà una risposta a certi interrogativi, ponendo fine a sottotrame che proseguivano da prima di Crisi Infinita.

La vera protagonista, però, è Hawkgirl, dalla cui serie personale sono tratti quattro dei sei episodi che compongono la saga. I primi due sono certamente i meglio riusciti, sceneggiati con ritmo da Walter Simonson e disegnati da un eccezionale Joe Bennett. Il terzo vede Renato Arlem alle matite, il quale, così come nell’ultima parte del volume, propone un segno più complesso ma non per questo meno apprezzabile.

Nettamente inferiori i capitoli centrali, ovvero quelli disegnati dallo stesso Simonson, che scrive due episodi quasi speculari ai primi tre, spostando i riflettori su Hawkman e raccontando antefatti ed epilogo di quanto mostrato appena prima. Qui si perde parte del pathos iniziale, riproponendo scene già viste e forzando un paio di soluzioni. Non aiuta il tratto grossolano dell’autore, che in certi passaggi si presenta con tavole davvero discutibili.

Eppure JSA Classified 5 riesce nel suo intento. Per mezzo di una storia a cavallo tra mito e fantascienza, viene recuperato un personaggio carismatico che va ad arricchire il cast di JSA, forse la serie più interessante della DC di oggi.


Simone Celli
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