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Lanterna Verde: Il potere di Ion

Lanterna Verde: Il potere di IonChe Judd Winick sia un abile caratterizzatore non è certo una novità. In serie come Exiles e Outsiders ha saputo prestare le dovute attenzioni ai suoi personaggi, alla loro intimità così come alle loro interrelazioni. Attitudini che ne hanno fatto uno sceneggiatore amato e di tutto rispetto.

Ma Lanterna Verde: Il potere di Ion racchiude molto di più. Senza mai dimenticare l’importanza di un buon background, fatto di situazioni private e quanto più umane, Winick racconta una storia incentrata su grandi poteri e ancor più grandi responsabilità. È qui che Kyle Rainer acquisisce per la prima volta facoltà che surclassano di gran lunga quelle conferitegli dall’anello. Ed è qui che diviene una sorta di dio in terra, e che si ritrova a dover prendere decisioni cruciali per la propria esistenza, per il Corpo delle Lanterne Verdi e per lo stesso universo.

Un ciclo che trova spazio in Italia nel momento migliore, in quanto rappresenta un ponte ideale tra il recente passato e l’immediato futuro, in una fase cruciale per le Lanterne e per tutta la mitologia che sta sullo sfondo. Merito della consueta iperattività della Planeta DeAgostini, che però non rende del tutto giustizia a questa sua interessante proposta per via di quei ripetuti errori di lettering, a cui non si è ancora riusciti a trovare un rimedio definitivo.

Alle matite un notevole numero di artisti, ognuno con le sue peculiarità ed il suo stile, ma capaci di dare sostanza a una sequenza di episodi pressoché omogenea. Sui risultati di Jamal Igle, Brandon Badeaux, Eric Battle e Pat Quinn primeggiano quelli di Darryl Banks e Dale Eaglesham, ai quali vanno riconosciuti un segno più pulito e una maggior cura delle figure umane.

Passando per momenti in bilico tra il serio e il faceto, la semi-onnipotenza di Kyle esordisce con un po’ di leggerezza, ma finisce per divenire oggetto di una riflessione di rara intensità sul significato dell’essere eroi. Una lezione che vede salire in cattedra il padre del ragazzo, la prima Lanterna Verde (Alan Scott) e Superman, capostipite di tutti i supereroi. Figure diverse accomunate dalla funzione paternalistica per cui vengono chiamate in causa. Tracce di un immaginario che va ben oltre il genere supereroistico, perché tipiche di buona parte delle opere di fantasia provenienti dagli States.


Simone Celli
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