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Dogs

DogsA Shiro Miwa bastano pochi flashback e qualche rapida didascalia per dare spessore alle sue pedine, tutte nuove ma già circondate da un grande alone di mistero. Giocando sull’interesse del lettore nei riguardi di vite parallele dal passato ancora tutto da scoprire, si dà forza a un campionario di personaggi tra loro molto diversi. C’è chi cerca vendetta, chi la verità, chi più semplicemente vive ai margini della legalità per sopravvivere ai tempi cupi in cui si è costretti a vivere.

Ma dietro la varietà si nasconde uno status comune: quello di anime tormentate, figure eteree, talvolta androgine, che sembrano volteggiare nell’aria, così immerse nell’evolversi di certi trascorsi da non trovare il tempo di toccare terra. Merito e colpa di fondali spesso molto, troppo chiari. Miwa ha voluto fare a meno di quel clima claustrofobico ed opprimente tipico di tante storie intrise di rancore, sofferenza, dramma. Segno di come abbia preferito puntare più sull’azione e sulle caratterizzazioni che sulle suggestioni visive, ma anche frutto di un disegno chiaro e raffinato, che promette di trovare ulteriore maturità nella serie a cui questo volume fa da apripista.

Dogs è un hard boiled in salsa futuristica, dai toni seri ma non seriosi, costruito su esistenze tragiche ma senza creare inquietudini, su personaggi ispirati agli stereotipi del genere, ma che sembrano già capaci di camminare da soli.


Simone Celli
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