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Batman: Arkham Asylum ABSOLUTE

Batman: Arkham Asylum ABSOLUTEArkham Asylum è la graphic novel più venduta di tutti i tempi, quella che ha avuto maggior successo nella storia.
Nacque quando un giovane Grant Morrison, nel 1989, propose alla DC di realizzare una storia incentrata sul manicomio criminale di Gotham City, l'Arkham Asylum, molto spesso apparso sullo sfondo delle vicende del Cavaliere Oscuro, portandolo sotto una nuova luce e donandogli un'importanza che prima non aveva mai avuto.

L'opera è un vero e proprio “elogio della follia” dove la pazzia è la vera protagonista e il meccanismo che muove tutte le cose, in un mondo in cui ciascuno è folle, soprattutto l'eroe.

La storia procede come il parallelo di due vicende diverse. Da una parte narra di Amadeus Arkham, il padre del manicomio, attraverso i suoi diari, in cui racconta di aver visto morire la madre affetta da una malattia mentale, e di aver deciso così di trasformare la casa della sua infanzia in un asilo mentale. E quando è costretto a vedere sua moglie e la sua bambina uccise brutalmente da uno dei criminali che aveva in cura, finirà per essere vittima della stessa follia che avrebbe voluto curare.
Dall'altra parte, vediamo un Batman mai apparso così fragile e sfuggente, quasi un’ombra, ricattato da un Joker più oscuro e pazzo che mai, sessualmente ambiguo e depravato, che ha sequestrato il personale del manicomio solo per costringere l'eroe a entrarvi per partecipare alla sua “festa dei matti”. Il Cavaliere Oscuro si trova dunque ad affrontare i nemici di sempre: un debolissimo Due Facce che non si affida più alla moneta per le sue decisioni ma a un mazzo di tarocchi, Maxie Zeus, Maschera Nera, un deturpato Clayface, un sibillino Cappellaio Matto, e infine un mastodontico Killer Croc che assurge a incarnazione del Male; ma soprattutto si trova ad affrontare i propri mostri, a mettere in discussione la sua stessa umanità, a combattere contro se stesso e contro la propria follia, uscendone cambiato e più forte di prima.

Un elemento fondamentale che ricorre spesso nei lavori di Morrison è il simbolismo. Tutta la vicenda è impregnata di simbolismo ed occultismo: i tarocchi ricorrono più volte, c’è il sale che protegge dal maligno, la tragica figura della Madre, fino ad arrivare ai riferimenti biblici, con il Male impersonato dal Drago biblico, che viene combattuto e alla fine sconfitto dall'eroe con la lancia dell’arcangelo Michele.

Ma forse il vero punto di forza di questo fumetto sta nei moltissimi livelli di lettura che Morrison ha posto all'interno della sua storia.
La vicenda intera può essere identificata con il viaggio che compie Alice nel Paese delle Meraviglie, e proprio a sottolineare ciò il fumetto si apre e si chiude con due citazioni del romanzo di Lewis Carroll, e tutta l'opera ne è stracolma di riferimenti.
Inoltre il rapporto tra Batman e la sua nemesi per eccellenza viene analizzato da un nuovo punto di vista: Joker intende fare a pezzi il suo arcinemico, ma è anche intenzionato a ricostruirlo, perché nella realtà distorta della “Festa dei Pazzi” è il cattivo che deve fare il bene, mentre l'eroe è smarrito e impotente fino alla conclusione.
Queste sono solo due delle molte chiavi di lettura possibili per questa graphic novel, ed è per questo motivo che non ci si stanca mai di leggerla.

Per quanto riguarda i disegni, l'ottimo lavoro di Dave McKean è sicuramente un motivo decisivo per l'enorme successo di questo fumetto: il suo è uno stile particolarissimo, con tavole che sono il risultato di un mix di pittura, collage, fotoritocco, scultura, e che donano alla storia di Morrison un tono ancora più cupo e irrazionale, rafforzandola e rappresentandone perfettamente tutte le sfumature.

Per chiudere, bisogna dire che questa edizione Absolute della Planeta è davvero molto valida, soprattutto perché contiene anche lo script originale in inglese e in italiano, affiancato dalle note dello stesso Morrison, utili per comprendere a pieno lo spessore di questo lavoro, e in cui vengono svelate delle “chicche” eccezionali. Ad esempio, sapevate che l'autore avrebbe voluto vestire il suo Joker come Madonna, con tanto di calze a rete e tacchi a spillo? Oppure che McKean si è rifiutato di disegnare Robin? Impagabile!


Sandro Donnici
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