Menu

Neven - Una storia da Sarajevo

Neven - Una storia da SarajevoJoe Sacco aveva ancora qualcosa da dire sulla sua esperienza in Bosnia. E così torna a narrarlo nella sua particolare maniera da reporter-fumettista. Neven è un’opera che va per forza ad integrarsi e confrontarsi con la precedente, Goražde. Ad accomunarle è la realtà e la gente di Bosnia di cui parlano; a differenziarle è il fuoco dell’attenzione. Rispetto all’opera precedente, infatti, Sacco continua a parlare di una storia attraverso diverse vicende personali, ma ora sembra concentrarsi maggiormente su queste: e, come è facile capire, la storia principale è quella di Neven.

Neven non è un semplice personaggio reale: è una persona. In questo libro, di fatto è lui il narratore. Parla della Bosnia e della Sarajevo durante la guerra; e parla di sé. Si rivela una canaglia, un filosofo, un uomo di cuore, e alla fin fine uno che le spara grosse. Tanto che alla fine non si è sicuri di conoscerlo davvero. Oppure anche le sue storie inventate ci parlano di lui, forse anche più di un’attenta biografia. E attraverso di lui, magari, si riesce anche a intravedere l’anima di Sarajevo.

Seppur con delle piccole discontinuità, che potrebbero generare un po’ di confusione, la scrittura di Sacco è efficace e ben accordata alle illustrazioni anche nel ricercare effetti di contrasto tra l’una e le altre. L’ironia, sia dei personaggi che dell’autore, è una costante. L’intreccio, più che una cronologia, segue un filo logico.

I disegni sono estremamente accurati. A fronte di una composizione della tavola classica e di inquadrature non troppo particolari, risalta un’abilità quasi da incisore nelle chine: una ricchezza nel tratto che va a evidenziare ulteriormente la dovizia di particolari inseriti nelle scene. Il che rende ancora più forte la sensazione di realismo. La raffigurazione semi-caricaturale delle persone tipica di Sacco fa uno strano effetto: al senso cartoonesco si accompagna una incredibile umanità, grazie proprio all’esagerazione di particolari lineamenti e delle espressioni.

Un’opera significativa, sia dal punto di vista giornalistico che umano.

Valerio Coppola
Torna in alto