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Nemrod 1

Nemrod 1 (Star Comics, brossurato, 96 pagine in b/n, € 2,70) testi di Andrea Aromatico, disegni di Fabio Celoni

Nemrod 1Secondo un’antica profezia verrà il giorno in cui il potere di Nemrod, il cacciatore al servizio di Dio, chiamerà in adunata una squadra d’eccezione. Un commissario, un alchimista, un templare e due giovani giornalisti fuori dal comune si ritroveranno uniti per affrontare nientemeno che le armate della Bestia 666. Quel giorno è arrivato, dando il via alla più classica delle battaglie.

Nemrod 1 sancisce il varo di una nuova proposta tutta made in Italy, ma che si contraddistingue per il suo simpatico accento yankee. Splash page e tavole che esulano dalle canoniche gabbie all’italiana rappresentano i segnali di un’americanità evidente, soffocata in una veste bonellide che, se da un lato asseconda certe esigenze di edizione, dall’altro non riesce a valorizzare la minuzia grafica di Fabio Celoni, il cui disegno verrebbe a dir poco esaltato da un formato più ampio e dall’aggiunta del colore.

Sin dalle dichiarazioni rilasciate in sede di intervista e durante le conferenze, Andrea Aromatico non ha mai nascosto il significato profondo di questa nuova miniserie Star Comics. Un invito a fare un passo indietro, a restituire alla spiritualità il proprio valore, a non cedere allo scoramento. Un inno alla speranza espresso per mezzo di un apparato ideologico che non indossa maschere, frutto di uno studio appassionato e di un viscerale interesse per l’alchimia. È forse per via di tanto ardore che Aromatico esordisce con un linguaggio maestoso, artificioso, come in preda a una smania di raccontare che per quasi tutta la prima metà dell’albo fa sì che si lasci andare in una premessa estenuante tanto nella forma quanto nella durata.

Poi si assesta, quasi di scatto, su di un’esposizione più consona al medium adottato, lanciandosi in uno sviluppo ritmato, e creando quel coinvolgimento emozionale di cui il soggetto è sicuramente degno. Meglio tardi che mai. Si direbbe che nei prossimi undici mesi ci sarà di che appassionarsi.



Simone Celli
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