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DMZ 1 - Sulla terra

DMZ 1 - Sulla terra (Planeta DeAgostini, brossurato, 128 pagine, € 10,95) testi di Brian Wood, disegni di Riccardo Burchielli

DMZ 1 - Sulla terraA beneficio dei pochi che ancora non ne fossero a conoscenza, DMZ è una delle più recenti scommesse della Vertigo/DC Comics e, già serie di culto in USA, sbarca adesso anche in Italia.

La vicenda è ambientata in un prossimo futuro, a 5 anni dallo scoppio della guerra civile tra gli Stati Uniti d'America e gli Stati Liberi. Il conflitto si è spinto fino a New York dove il controllo della città stessa è diviso tra le due fazioni in lotta. A dividerle la DMZ, ossia una Zona Demilitarizzata, una vera e propria terra di nessuno ed in cui nessuno, a parte chi già ci abita, vuole mettere piede.
Questo finché un giovane giornalista in prova (Matty Roth), al seguito di ben più importanti professionisti, non vi rimane intrappolato e, dopo vari ripensamenti, decide di far sapere al mondo cosa accade all'interno.
Vedremo quindi Matty diventare un vero e proprio inviato di guerra, intento a mostrare il modo di vivere in quella che una volta era Manhattan ma che adesso è un ammasso di palazzi fumanti e di individui pronti a farti la pelle.

Brian Wood sfrutta l'idea di un futuro in cui un evento ha cambiato radicalmente le regole (come accaduto ad esempio in Y, l'ultimo uomo, altra fortunata serie Vertigo) per mostrare le reazioni dell'uomo comune, miscelando bene avventura, mistero (cosa ha scatenato la guerra?) e mettendo in primo piano l'attività giornalistica. Fatto non usuale questo in un fumetto come quello americano in cui di giornalisti-supereroi come Superman o l'Uomo Ragno ce ne sono fin troppi, ma in realtà l'elemento del giornalismo non è altro che un accessorio.

Per quanto riguarda la parte grafica, il toscano Riccardo Burchielli, fresco vincitore del premio come miglior disegnatore a Lucca Comics (anche grazie a quest’opera) ricrea una New York disastrata con grande attenzione ai particolari e trovandosi particolarmente a suo agio nelle scene di azione.

Benché l’impatto emotivo sia molto più grande per il lettore americano, l'inizio di DMZ è veramente interessante. Se proprio si vuole trovare un difetto a questo primo arco narrativo, l’unico è quello di voler procedere a tappe troppo forzate per cui, ad esempio, il quarto episodio apre ed immediatamente chiude la storia dello Zoo di New York che avrebbe potuto essere ampliata con più calma. Evidentemente Wood (anch’egli presente alla kermesse lucchese) non è davvero a corto di idee.



Andrea "Zio-P" Poli
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