Menu

Cacciatori nelle Tenebre

Cacciatori nelle Tenebre (Rizzoli, brossurato, 144 pagine in b/n, € 15,00 ) testi di Gianrico Carofiglio, disegni di Francesco Carofiglio

Cacciatori nelle TenebreL’ispettore Carmelo Tancredi è a capo di una sezione fantasma della Squadra Mobile della polizia di Bari. Le indagini di cui si occupa sono legate ai delitti peggiori, a quelli che nascono dai punti più oscuri che l’anima di un individuo possa raggiungere. È di bambini scomparsi che si parla. Vicende orrende che colpiscono sempre con forza la mente ed il cuore. Storie che fanno male.
L’omicidio di un imprenditore. La Bari fatta di luci ed ombre. Un lottatore lituano. L’incubo ricorrente di un passato che non può essere dimenticato. E, su tutto, l’indagine di Tancredi e del suo gruppo. Questi sono gli ingredienti di una graphic novel che propone un giallo all’italiana.

Per stessa ammissione degli autori, le influenze del mondo del cinema e del fumetto non sono certo assenti in questo volume. In alcuni casi, però, l’omaggio o le citazioni appaiono un po’ troppo forti e marcate, lasciando un vago senso di déjà-vu e banalizzando lievemente il complesso della storia. Si sente il peso di qualche cliché e si finisce con l’avvertire quasi degli inside jokes che, onestamente, non giovano all’atmosfera delle vicende narrate.

Ci si avvicina con curiosità a questo progetto eppure, a fine lettura, si ha un po’ l’impressione di aver assistito ad un esperimento, piuttosto che ad un lavoro ben definito. La trama non brilla per originalità, ed il canovaccio è noto. Ciò nonostante in alcune parti ci sono spunti validi ed il modo in cui questi vengono intrecciati è interessante. Il ritmo è buono, eppure non riesce a centrare del tutto l’obiettivo di coinvolgere con la forza desiderata il lettore. Si assiste agli avvenimenti, si accompagna il protagonista nelle sue riflessioni e si vede un mondo degradato che vive sotto la superficie della quotidianità. Ma non lo si sente davvero. Appare un po’ troppo freddo per poterne percepire davvero l’impatto.

Il tratto, invece, lascia perplessi in più di una occasione. Alcune tavole sono molto efficaci. Altre, invece, sono molto approssimate. Entrando nel dettaglio, il disegno e lo stile sono volutamente “sporchi” e questo è un elemento che va sicuramente a vantaggio dell’atmosfera e della personalità del prodotto finito. Malgrado tale osservazione, è però vero che ci sono effettivamente dei punti deboli che non sanno convincere appieno e che paiono più frutto di una certa velocità nella realizzazione che non un espediente desiderato.

In conclusione, un esperimento, come detto sopra, che risulta gradevole ma con delle gravi mancanze da colmare.



Paolo Boscolo
Torna in alto