Altai & Jonson
- Scritto da Redazione Comicus
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Altai & Jonson (Edizioni BD, brossurato, 254 pagine in b/n, € 19,50) testi di Tiziano Sclavi, disegni di Giorgio Cavazzano
Lui è Altai. Un hippie che confida i suoi problemi a un cane con cui adora sonnecchiare. Fino a quando giunge un grido a svegliarlo: “ALTAI!”. Quello è Jonson, il duro dal cuore tenero, un perfetto cowboy con tanto di baffoni, stivali e cappello che prova a farsi valere in nel far-west urbano di San Francisco.
La BD, all’interno della linea Alta Fedeltà, ci propone la raccolta dell’intera saga ideata da due maestri del fumetto italiano, Tiziano Sclavi e Giorgio Cavazzano, e pubblicata nel corso della sua storia su diverse testate nostrane tra il 1975 e il 1985. Altai & Jonson è un po’ Topolino, un po’ Torpedo, un po’ Su e giù per le strade di San Francisco.
Altai e Jonson sono due investigatori privati davvero molto particolari, due caratteri totalmente opposti ma perfettamente complementari. Imbranati, a volte audaci, umani e divertenti. Non solo colleghi ma soprattutto due grandi amici.
Nel bene o nel male riescono sempre a portare a termine il loro incarico, ma non c’è mai una volta in cui vedano i loro sforzi ricompensati. E così il serbatoio dell’auto è perennemente vuoto, l’ufficio bisognoso di riparazioni e pulizie (trovare il telefono che squilla è sempre un’impresa) e perfino una birra può diventare un lusso.
Il prodotto a cui Sclavi e Cavazzano diedero vita ormai trent’anni fa è ancor oggi un poliziesco perfettamente valido nella sua peculiarità: leggero ma mai banale, caratterizzato da ritmi narrativi azzeccati (né troppo lento o intimista né troppo frenetico), presenta tutte quelle caratteristiche del genere ma senza calcare troppo la mano, glissando sempre su tutti quegli aspetti più crudi e macabri che solitamente fanno da cornice alle serie poliziesche e che vengono elargiti in abbondanza.
In definitiva un prodotto indispensabile per tutti gli amanti del buon fumetto italiano.
Unico neo (soprattutto per i collezionisti più esigenti): la copertina è bianca e porosa… praticamente si sporca a guardarla. Se volete conservarla immacolata munitevi di un paio di guanti in lattice.
Ci piace? Yeah.
Lui è Altai. Un hippie che confida i suoi problemi a un cane con cui adora sonnecchiare. Fino a quando giunge un grido a svegliarlo: “ALTAI!”. Quello è Jonson, il duro dal cuore tenero, un perfetto cowboy con tanto di baffoni, stivali e cappello che prova a farsi valere in nel far-west urbano di San Francisco.La BD, all’interno della linea Alta Fedeltà, ci propone la raccolta dell’intera saga ideata da due maestri del fumetto italiano, Tiziano Sclavi e Giorgio Cavazzano, e pubblicata nel corso della sua storia su diverse testate nostrane tra il 1975 e il 1985. Altai & Jonson è un po’ Topolino, un po’ Torpedo, un po’ Su e giù per le strade di San Francisco.
Altai e Jonson sono due investigatori privati davvero molto particolari, due caratteri totalmente opposti ma perfettamente complementari. Imbranati, a volte audaci, umani e divertenti. Non solo colleghi ma soprattutto due grandi amici.
Nel bene o nel male riescono sempre a portare a termine il loro incarico, ma non c’è mai una volta in cui vedano i loro sforzi ricompensati. E così il serbatoio dell’auto è perennemente vuoto, l’ufficio bisognoso di riparazioni e pulizie (trovare il telefono che squilla è sempre un’impresa) e perfino una birra può diventare un lusso.
Il prodotto a cui Sclavi e Cavazzano diedero vita ormai trent’anni fa è ancor oggi un poliziesco perfettamente valido nella sua peculiarità: leggero ma mai banale, caratterizzato da ritmi narrativi azzeccati (né troppo lento o intimista né troppo frenetico), presenta tutte quelle caratteristiche del genere ma senza calcare troppo la mano, glissando sempre su tutti quegli aspetti più crudi e macabri che solitamente fanno da cornice alle serie poliziesche e che vengono elargiti in abbondanza.
In definitiva un prodotto indispensabile per tutti gli amanti del buon fumetto italiano.
Unico neo (soprattutto per i collezionisti più esigenti): la copertina è bianca e porosa… praticamente si sporca a guardarla. Se volete conservarla immacolata munitevi di un paio di guanti in lattice.
Ci piace? Yeah.
Matteo Mezzanotte
