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Batman Presenta 3: Nightwing 1

Batman Presenta 3: Nightwing 1 (Planeta DeAgostini, spillato, 72 pagine, € 3,95) testi di Marv Wolfman, disegni di Dan Jurgens

Batman Presenta 3: Nightwing 1È cosa nota che con un Un Anno Dopo la DC Comics volesse rilanciare il proprio parco testate. Approfittando del salto temporale che ha seguito la Crisi Infinita, Dan DiDio e colleghi hanno voluto donare nuova linfa vitale ai propri personaggi, nonché creare l’ennesimo punto di partenza per attirare l’attenzione di vecchi e nuovi lettori. Ma al di là di quali fossero le intenzioni, i dati di vendita dimostrano la palese superiorità commerciale della concorrenza, costringendo la DC a correre ai ripari.

Suo malgrado, Batman Presenta 3: Nightwing 1 è spudoratamente il frutto di questa fase editoriale tutt’altro che memorabile. Il rilancio della serie è stato dapprima assegnato a Bruce Jones, autore di un ciclo criticato dai più. Le redini sono poi passate a Marv Wolfman, nella speranza di restituire dignità al personaggio.

L’impressione è che abbia fallito pure lui, nonostante si tratti dello sceneggiatore che in passato ha ideato il cambiamento che ha portato Dick Grayson a dismettere i panni di Robin per indossare quelli di Nightwing. Un’evoluzione che ha fatto storia, sicuramente una delle più interessanti nella storia del supereroismo.

Ma è evidente come i precedenti non siano sufficienti a garantire nuove storie di qualità. L’esordio di Wolfman si presenta incolore già dalle prime pagine. L’autore sembra non avere più molto da dire sul personaggio, e si adagia su una trama nata stanca e su ritmi destabilizzati da intermezzi frivoli, come l’imbarazzo di una gaffe amorosa e un massaggio alla schiena. Un palese tentativo di conferire alla propria gestione una connotazione soapoperistica, ma il risultato non è niente più che una leggerezza autoreferenziale.

Il vero problema sembra essere quello di non aver colto lo spirito del rilancio. Nightwing si presenta come una serie tutt’altro che fresca, tanto nella storia quanto nella parte grafica. I disegni di Dan Jurgens, infatti, si mantengono sui discreti livelli a cui l’autore ci aveva abituato, ma contribuiscono ad alimentare la sensazione di avere tra le mani un fumetto di quindici anni fa.

La Planeta DeAgostini ha saltato a piedi pari la gestione di Jones, per cercare di garantire anche alla terza serie ospitata in Batman Presenta un lancio forte e di sostanza. Si è forse optato per il male minore, ma è chiaro come il problema vada rintracciato altrove: nelle scelte artistiche della “casa madre”, piuttosto che nelle decisioni editoriali dei licenziatari.



Simone Celli
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