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Nana Collection 2

Nana Collection 2 (Planet Manga, brossurato, 192 pagine in b/n, € 4,90) testi e disegni di Ai Yazawa

“Senti Nana… ti ricordi la prima volta che ci siamo incontrate? Lo sai, io sono il tipo che crede fermamente nel destino, quindi sono assolutamente convinta che il nostro incontro sia stato voluto il fato. Ridi pure se vuoi.”
Così inizia il secondo volume di uno dei manga più popolari e venduti in Giappone (e non solo). Nana “Hachi” Komatsu e Nana Osaki si incontrano sullo Shinkansen in direzione Tokyo, con lo scopo di trasferirvisi.

Due caratteri agli antipodi (la prima vitale, allegra e ingenua, la seconda orgogliosa, riservata e chiusa), due vissuti opposti (una con una famiglia alle spalle, l’altra senza padre e abbandonata dalla madre a 4 anni), con due scopi di vita completamente diversi (Hachi vuole raggiungere il suo ragazzo e i suoi amici, trasferiti lì per studio, mentre Nana cerca la fortuna come vocalist), si ritrovano a convivere nello stesso appartamento, il 707, e a intrecciare le loro vite. Destino guidato dal “Grande Demone Celeste” come direbbe Hachi, o caso, come pensa Nana? (“nana” in giapponese significa “sette” e indica un numero sfortunato)

I personaggi di Nana sono tutti ben caratterizzati. L’autrice (Ai Yazawa, già famosa tra l’altro in Italia per Cortili del cuore - Gokinjo Monogatari e Paradise Kiss) ha saputo rendere molto reali vicende, sentimenti e stati d’animo dei personaggi, tanto che il lettore difficilmente riesce a immedesimarsi in uno solo, perché tutti presentano sfaccettature inaspettate, rendendo così ciascun personaggio molto concreto e vicino al vissuto di qualsiasi lettore. Da Nana sono stati tratti 2 film e un anime di 47 episodi (si parla già di una seconda serie), trasmesso anche con successo da MTV.

La Collection di Nana, a dispetto di quanto è stato fatto dalla Planet Manga con la prima edizione (tuttora in corso di pubblicazione), è fedele all’edizione giapponese: si tratta di 17 volumi, in proseguo (in Giappone il manga non è concluso). L’edizione è ottima (anche se i font utilizzati dalla casa editrice lasciano sempre un po’ a desiderare), con sovraccoperta a colori: unica pecca è la presenza del logo “dalla serie TV”.

Sara Moro



Andrea Antonazzo
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