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Lys 1

Lys 1 - Full Moon (Tridimensional S.p.A., spillato, 68 pagine a colori, € 3,90) testi di Katja Centomo, disegni di Antonello Dalena, Santa Zangari e Donald Soffritti

Nella recente ondata di fumetti dedicati a quella che, senza intenti sarcastici, potremmo definire Cioè people, è spuntato da qualche tempo il primo numero di questo Lys. Apparentemente non ha niente di diverso dalle altre testate dello stesso tipo: copertina dai colori scintillanti, disegno in stile Witch, gadget allegato (in questo caso un block notes). L’impressione è solo apparente? Vediamo. Girata la copertina (un po’ anonima, ma bella: il disegno è molto curato e il logo è ottimo ed essenziale) troviamo una grafica ben fatta e gradevole. La confezione è senza dubbio riuscita.

La storia invece è piuttosto deludente. La trama parte bene, ci presenta (in modo piuttosto confuso, a dire il vero) un’ambientazione gradevole, quantunque non originale. Peccato che ben presto la scrittrice si impantani in una sequela di luoghi comuni: l’adolescente solitaria con genitori assenti (e che ha "un’empatia speciale" con gli animali), l’amica pasticciona, la sorellina pestifera, lo spasimante timido… Il tutto è aggravato da una sceneggiatura che presta il fianco a diverse ingenuità. In sostanza a circa un terzo della storia assume improvvisamente delle connotazioni avventurose alquanto improbabili e scialbe, oltre che non molto motivate. Il colpo di grazia lo danno i personaggi che dicono a se stessi cosa sta succedendo solo per farlo sapere al lettore. Niente di eccezionale neanche sul fronte disegni: Dalena ha fatto un buon lavoro, alternando sequenze di grande impatto ad altre meno curate di quanto meriterebbero. Buono il character design, ma anche quello non brilla per originalità.

Le rubriche sono un po’ troppo artefatte per essere credibili. Insomma: si vede che sono scritte da adulti anche quando sono firmate dalla protagonista. Nonostante ciò hanno i loro buoni momenti.

“Per un target femminile dai 7 ai 14 anni” si legge nella presentazione della serie. Sembra però che gli autori non abbiano saputo coniugare nel modo adeguato le tematiche infantili con quelle destinate alle preadolescenti. Per esempio è inaspettato e gradito il riferimento esplicito alle mestruazioni, ma appare un po’ forzato in una trama tutto sommato puerile. Peccato perché, come già detto, l’ambientazione è interessante e i presupposti per una serie carina ci sarebbero. Va detto comunque che il sottoscritto ha superato da un po’ l’età di riferimento del prodotto, e forse è per questo che non riesce ad apprezzarlo.

Ma ovviamente non si possono trarre troppe conclusioni da un solo numero. Si spera che le vicende e i personaggi vengano approfonditi nei prossimi numeri, che vedranno tra gli autori nomi conosciuti e rodati, come Artibani, Enna e Medda per i testi, Nardo, Campinoti e De Martino per i disegni.


Giulio Capriglione
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