Menu

Fantaman 1

Fantaman (Ogonbat) 1 (Star Comics, brossurato, 384 pp, b/n, 8,00 €) testi e disegni di Koji Kata e Daiji Kazumine

Un satellite si avvicina alla terra dopo un'orbita durata diecimila anni riportando a casa il Dottor Zero, un oscuro individuo con quattro occhi e con un solo obiettivo: conquistare il mondo!
Per sconfiggere questa minaccia torna alla vita uno strano supereroe dalla testa a forma di teschio. Il suo stile è inconfondibile: mantello nero, bastone e una risata diabolica: è Fantaman il “pipistrello d’oro” (Ogonbat in originale), antico re di Atlantide, che grazie ai suoi poteri difenderà i terrestri dall’imminente invasione.

Arriva in due corposi volumi il fumetto che ha ispirato il celebre cartone animato che imperversava nelle televisioni locali alla fine degli anni ’70. Pur presentando alcune differenze col corrispettivo catodico, la storia rimane pressoché invariata, così come la struttura degli episodi, basati sui continui attacchi del Dottor Zero, e i rispettivi interventi del nostro eroe.

La cosa che più stupisce nel leggere un fumetto così datato è la freschezza delle storie e il ritmo veloce che le caratterizza. A rendere più divertente la lettura contribuiscono le varie spiegazioni pseudo scientifiche del dottor Yamatone riguardanti gli avversari del re di Atlantide o i vari tormentoni della serie, come le risate che introducono gli ingressi di Fantaman, o gli urli di conquista di Zero con il suo inconfondibile “il mondo è mio!”. E sono proprio questi dettagli che rendono il fumetto particolarmente appetibile ai vecchi fan della serie animata. Un lettore più giovane potrebbe trovare le storie troppo ingenue e leggere, ma questo volume riesce nel compito di far passare una mezz’ora di lettura spensierata.

Il tratto è molto essenziale, e lo stile datato riprende fedelmente quello del rispettivo cartone. La carta è abbastanza sottile, ma il largo uso di bianchi riesce a limitare la possibile semitrasparenza delle pagine.

A completare questo volume una breve ma interessante intervista all’autore che spiega come il pipistrello d'oro sia nato nei teatrini ambulanti illustrati degli anni '30, particolare che lo rende il supereroe più vecchio del panorama giapponese.

Andrea Briganti



Carlo Del Grande
Torna in alto