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Demian 1


DEMIAN #1 (Sergio Bonelli Editore, brossurato, 132 pagine, b/n, € 3) Testi di Pasquale Ruju, disegni di Luigi Piccatto e Giorgio Sommacal

Dopo Brad Barron, è tempo per una nuova miniserie (di 18 numeri) in casa Bonelli. E il protagonista, un biondino dagli occhi viola (?), si presenta piuttosto bene: in una Marsiglia insanguinata da lotte fra bande, Demian è, almeno stando a questo primo numero, un personaggio in cerca di una propria via. Il suo passato, naturalmente, lo perseguita, ma il topos del bello e dannato dai misteri incredibili alle spalle, non è – grazie a cielo – rispettato appieno. Il giovane marsigliese ha una sua personalità, dei suoi valori ed è accompagnato da un cast di comprimari decisamente interessanti, anche perché finora non compare la solita “spalla” che vive per essere tale. Da segnalare l’assenza di un intercalare tipico, altro cliché bonelliano di cui si fa volentieri a meno.
Ruju sa gestire bene i tempi della vicenda e, con maestria, porta il lettore su un campo di certezze che non si riveleranno tali; stimola alla lettura del numero successivo per capire di più e perché Demian è un individuo a cui è facile affezionarsi fin da subito. Cionostante qualche passaggio resta vagamente misterioso, pur non inficiando la leggibilità dell’albo e trovando, con ogni probabilità, una maggiore coerenza nei numeri a venire.
La parte grafica, affidata al duo Piccatto/Sommacal, si distingue per uno story-telling sempre puntuale e idoneo ai salti – frequenti – tra presente e passato. A questo proposito si segnala l’ottima, seppur ormai tradizionale, scelta degli acquerelli per rappresentare ricordi o situazioni lontane nel tempo.
Due parole sulla confezione che, come sempre in casa Bonelli, è impeccabile.
In definitiva sembra convincere questa nuova miniserie made in via Buonarroti. Le premesse erano buone e i primi frutti sembrano tenere fede a queste ultime. Non gridiamo al miracolo o, per meglio dire, alla svolta, ma possiamo scommettere (termine scottante, di questi tempi) una cifra consistente sul biondino dagli occhi viola: un personaggio che, se non altro, ricorderemo per essersi presentato in un modo tutt’altro che anonimo.



Carlo Del Grande
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