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Wildstorm presenta 4: Red


Red in Wildstorm presenta 4 (Magic press, 72 pagg., brossurato, colori, € 4,00) testi di Warren Ellis, disegni di Cully Hamner

“Voglio una vita spericolata…voglio una vita come quelle dei film…”, così cantava il mitico Vasco prima di leggere il sopraccitato volume Red della coppia Ellis/Hamner. In effetti pare che dopo averlo letto il Vasco ci abbia pensato su e preferisca continuare a fare semplicemente il cantante.

Scherzi a parte, chi di noi non ha mai sognato d’essere un agente di qualche agenzia del governo in missione segreta e vivere così avventure di cui nessuno sa e deve venire a sapere nulla? Insomma questo sarebbe il sogno di molti, ma in realtà ciò è meramente la visione romantica di una vita in stile James Bond, non di certo la perfetta descrizione di quella del protagonista della nostra storia, Paul Moses. La frase del nostro cantante risuona sì come un inno alla vita, alla possibilità di godersela in maniera estrema e di viverla in tutti i suoi eccessi, ma non mette in conto le possibilità negative di una tale condotta. Così noi tendiamo spesso a romanticizzare la nostra visione dell’agente segreto non pensando ai tragici compromessi ai quali un uomo in quella posizione deve andare incontro.

Ovviamente, è quest’altra prospettiva delle cose l’accenno che dà inizio alla storia del buon Ellis, che mette fin da subito il dito nella piaga e con pochi flash iniziali ci mostra immediatamente i fantasmi del passato che tormentano Mr.Moses - ex agente-killer della CIA - e con cui questi è costretto a vivere. Il suo passato ritorna e reclama la sua vita, ma Moses non concorda e da qui quindi parte la nostra vicenda. Le scene d’azione sono davvero cinematografiche e - soprattutto nel primo scontro in un appartamento - il taglio usato da Ellis sembra quasi figlio del cosiddetto, in termini videoludici, Bullet time, ovvero il rallentamento delle sparatorie tanto usato nella saga di Matrix. In seguito a ciò la storia scorre veloce, anche troppo, forse, verso un finale che lasciamo ai lettori e che pretenderebbe probabilmente un sequel anche per dare più spessore al personaggio.

Le tavole di Hamner, invece, con il loro tratto pulito, non deludono affatto. Hamner caratterizza bene il personaggio, usa sapientemente il gioco tra luci e ombre e mantiene un tratto che si sposa bene con una colorazione semplice a tinte piatte e con poche sfumature.

La veste editoriale è, molto semplicemente, ottima, sia nella grafica che nella carta usata.

In conclusione, la storia orchestrata da Ellis è probabilmente un buon divertissement che non approfondisce fino in fondo gli spunti di riflessione che lancia all’inizio al lettore, ma che mantiene una regia nel suo classico stile, ovvero, cruenta e cruda, senza vie di mezzo. Per Ellis non esistono grigi, solo nero o bianco o, per meglio dire, solo verde o RED.


Vittorio ”The Slim” Candido


Carlo Del Grande
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