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Carnet di viaggio

Carnet di viaggio (Coconino, brossurato con sovracoperta, 224 pagine in b/n, € 15) Testi e disegni di Craig Thompson

Il filone dei carnet di viaggio è di per sé un miscuglio (seppure autonomo) di generi: tra il diario, il romanzo di formazione, il reportage. La sua trasposizione fumettistica integra le illustrazioni che spesso accompagnano questi diari col fumetto, e si va ad inserire nel filone del fumetto autobiografico che ora come ora ha in Craig Thompson il suo rappresentante più in vista. Sperando che questo Carnet di viaggio dell’autore di Portland apra la strada alle pubblicazioni de L’Association sullo stesso filone (imprescindibili, a nostro parere, i diari di Lewis Trondheim), possiamo intanto gustarci un’opera delicata e genuina.
Seguiamo il viaggio tra Francia, Spagna e Marocco dell’autore, tra i suoi impegni nel comicdom europeo (ad esempio alla Comiconvention di Barcellona) e la sua ricerca di ispirazione in Marocco, dove verrà ambientato il suo prossimo romanzo grafico, “una specie di Mille e una notte”, come ci ha rivelato tempo fa in un’intervista. Carnet è dunque ben più di un normale taccuino: è un’indagine tra i sogni, le esperienze e le confessioni dell’autore, una liason tra Blankets, autoconfessione e rivelazione di sé e la fiabesca prossima opera.
Assume quindi poeticità nei suoi momenti più trasognati (quando ad esempio l’autore si ritrova davanti monumenti o situazioni che lo incantano) come nel realismo, anche crudo (i mercati marocchini, le fatiche del viaggio, le crisi e le nevrosi). Si tratta di una poeticità chiaramente debitrice del tratto di Thompson, che riesce ad essere morbido e evocatore nel disegno anche quando è costretto dagli eventi a proseguire il suo carnet con una normale biro e non con la sua preziosa “penna-a-punta-pennello”.
Ogni incontro è un ritratto, ogni ritratto è una storia, ogni storia è un’ispirazione per Thompson e un aneddoto per noi lettori, che possiamo anche gustarci le guest appearances di autori come Blutch, Trondheim e il nostro Igort. E ogni tanto questi autori integrano il Carnet con loro interpretazioni dei momenti (spicca su tutti il ritratto di Thompson ad opera di Mike Allred).
Ci si affeziona a Craig e non si può fare a meno di impersonarsi un po’ in lui, mentre veniamo sballottati durante questo viaggio in attesa di una pausa ad ammirare la Sagrada Famiglia, le Alpi Svizzere, o la sensuale Hillevi, di cui, almeno un po’, ci innamoriamo anche noi.

Marco Rizzo
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