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I Cavalieri dello Zodiaco Ep. G 1/11


I Cavalieri dello Zodiaco Episode G 1/11 (Panini Comics, brossurato, 112 pagine, b&n e colore, 2,00 € cad.) testi di Masami Kurumada, disegni di Megumu Okada

Da quasi un anno, ormai, i Cavalieri dello Zodiaco sono tornati e l’hanno fatto in grande stile con gli splendidi nuovi disegni di Megumu Okada, che ne ha completamente rivoluzionato grafica e armature. Alcuni ne criticano il tratto accusandolo di avere effeminato troppo i Santi in armatura, ma a mio parere il bravissimo disegnatore nipponico ha ridato vita nuova a un tratto troppo pesante, pur se eccellente come quello di Masami Kurumada, rendendo tutto più elegante e collocandolo ancora di più in un periodo storico indefinibile, com’è giusto che sia.
Spettacolari le pagine a colori. Certo Okada fa molto uso del computer e questo lo lascia fuori da quella cerchia di artisti puri del fumetto che ormai sono rimasti veramente pochi.
Le storie sono sempre del maestro Kurumada e, a tratti, lo si nota ancor più dalle incongruenze di sceneggiatura che lo hanno contraddistinto nella serie originale. Anzi a suo favore c’è da dire che in questa nuovo prequel (ormai è diventata una moda, da Star Wars a Ken il Guerriero) sembra voler aggiustare, anche a costo di picconare, intere situazioni nelle quali si era infilato. Kurumada rimane, però, memorabile per le splendide esaltazioni del mito e nella minuziosa ricerca che ha reso celebre la sua opera prima, bravo fino a rendere completamente nuovi i miti, che ci hanno affascinato sui libri di scuola. All’interno di questi 11 volumi già usciti in Italia, spesso capita che certe vicende prendano il lettore più di altre, ma le cose di cui parlare sarebbero talmente tante che a volte sembrano pure poche le parole usate, e poi la storia viene collocata in un’intercapedine tra quanto abbiamo già letto e quanto sappiamo dai racconti dei protagonisti della serie classica, quindi tutto ancora da scoprire. E, un po’ come avviene per L’impero colpisce ancora, dove sembrava non potesse esserci niente,è stata creata la parte di universo narrativo più ricca di tutta la saga, senza intaccare irreparabilmente la trama originale. Nella migliore tradizione Epica, Episode G a volte annoia per la lungaggine di certi avvenimenti che non sono proprio parte centrale del continum della storia o per situazioni che si esasperano al limite del ridicolo, quando avrebbero potuto risolversi in pochissime pagine. Ma di questo i manga di vecchio stampo in generale ci hanno spesso abituato. Il nuovo piccolo capolavoro di Kurumada riesce in ogni modo a raggiungere picchi da tragicommedia greca e ha il grande pregio di stimolare nei ragazzi la curiosità nella ricerca dei miti, se non lo si è già appassionati. Lo si vede dalle lettere che pervengono alla redazione e non è certo cosa da poco. La vicenda di Episode G prende inizio dalla voglia di vendetta di Aioliadel Leone (Ioria per chi come me ricorda malinconicamente la prima traduzione italiana) per l’uccisione del fratello (forse unico errore della nuova serie, troppo incentrata su un unico personaggio) e poi si sviluppa in un inaspettato “ritorno” sulla terra di Kronos e la sua stirpe di Titani… e lui sì che ne avrebbe di Dei di cui vendicarsi. Bellissime le apparizioni di mostri e leggende che sembrano inesauribili nel bagaglio mitologico di Kurumada. Piace molto l’approfondimento di alcuni personaggi (non secondari a nessuno della prima serie) e la rattoppatura di certi buchi di narrazione rimasti irrisolti e che porta su livelli più aulici, come le vicende del Gran Sacerdote. Belli i nuovi antagonisti, tutti Dei, ma solo così si poteva giustificare qualche dèfaillance dei Cavalieri d’Oro tanto cari agli appassionati occidentali. Ottime le traduzioni e gli adattamenti.
In definitiva Episode G riesce nella non facile impresa di stimolare l’interesse e la curiosità di nuovi lettori senza dimenticarsi dei vecchi appassionati, cosa quasi sempre impossibile per un prequel (Star Wars insegna). Certo ognuno ha la sua idea su come certe cose sarebbero dovute andare o su com’erano obbligati a svolgersi altri avvenimenti, ma prima di tutto io aborro ogni forma di purismo, sia grafico sia letterario, anzi mi piacciono le reinterpretazioni, lascio i purismi a chi è convinto che dovrebbe vivere dentro le storie, quando le storie hanno il solo scopo di farci sognare…lasciamo che le scriva chi è in grado di farlo, e poi le vicende sono ben lungi dal finire, aspettiamo le evoluzioni che già questi pochi mesi ci hanno abituato ad apprezzare, ma poi i gusti sono gusti e non c’entrano niente col valore stesso del appassionante manga di Kurumada, che a mio modestissimo parere vale la pena di leggere.

Nico Blunda


Andrea Antonazzo
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