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Napoleone 48

Napoleone 48 - Angeli nella guerra (Sergio Bonelli Editore, 100 pagine, brossurato, b/n, € 2,50) testi di Carlo Ambrosini, disegni di Emiliano Mammucari

Napoleone è attualmente, insieme a Gea, la serie più personale e atipica dell’intera scuderia Bonelli. Sebbene la prima intenzione del creatore Carlo Ambrosini sia quella di offrire intrattenimento di prima qualità, la serie non disdegna incursioni in un campo più autoriale, personale, che talvolta riescono a mettere in secondo piano l’Avventura (cifra stilistica comune a tutti gli albi Bonelli), in favore di altre interessanti chiavi di lettura. Un cast artistico di prim’ordine (che comprende autori poco bonelliani come Paolo Bacilieri e Marco Nizzoli) completa il quadro di una testata bimestrale che oggi come oggi annovera poche decine di migliaia di lettori (pochi, rispetto ai primi numeri di fine anni novanta), ma se non altro ha il pregio di offrire qualcosa di diverso e trasversale alle normali produzioni italiane da edicola. La struttura di un albo di Napoleone è più o meno la stessa: due o più linee narrative che si intrecciano a formare un affresco noir, in cui c’è sempre un segreto, un mistero o un delitto di cui venire a capo. I migliori episodi di Napoleone (albergatore ginevrino con la passione per l’entomologia, l’hobby per l’investigazione e la tendenza a dialogare con tre “spiritelli” da lui immaginati) riescono a trascendere questo schema offrendo al lettore “qualcosa in più”, sconfinando in un territorio immaginifico ricco di suggestioni e stimoli sia per il suo fruitore, sia (pensiamo) per gli autori stessi.
Bene, “Angeli nella guerra” non appartiene (purtroppo) a questo genere di episodi, ma si piazza in una “seconda categoria” di storie di Napoleone: quelle che offrono una trama solida e ben cognegnata, senza però discostarsi dalla traccia base esemplificata dalla struttura di cui sopra. Rimane un’ottima prova di sceneggiatura, ambientata tra la Ginevra dei giorni nostri e il fronte Franco-Prussiano della prima guerra mondiale (ottimi i tempi, i personaggi e la gestione del racconto nel racconto). E rimangono i disegni di Emiliano Mammucari, evidentemente a proprio agio col meccanismo di produzione bonelliano (che a fronte di un compenso più alto richiede maggior rigore e precisione): una prova nettamente migliore del già buono John Doe 1. In definitiva Napoleone si conferma una delle migliori testate da edicola, soprattutto a fronte di un rapporto qualità/prezzo altissimo.

Giovanni Agozzino

Andrea Antonazzo
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