Menu

Steve Canyon 1

Steve Canyon 1 (Free Books, 80 pagine, b/n, brossurato, € 8,90 ) testi e disegni di Milton Caniff

Quando Steve Canyon inizia ad essere serializzato sulle pagine dei quotidiani, a partire dal 13 gennaio 1947, Milton Caniff era già una celebrità grazie alla fortunatissima serie di Terry and the Pirates, letta da decine di milioni di persone, e con riduzioni radiofoniche e cinematografiche alle spalle. Per il pubblico, forse, fu una mossa strana quella di Caniff, che abbandonò una strip di sicuro successo per iniziarne un'altra, ma in realtà l'autore voleva detenere i diritti sulle sue creazioni, e dato che per Terry il suo Syndacate e il Chicago Tribune erano inamovibili, decise allora di mettere un punto e ripartire con una serie tutta sua. Il nuovo eroe è decisamente più maturo e vissuto di Terry, è un veterano della seconda guerra mondiale e pilota della Air Transport Command, giustificando così la larga conoscenza che ha del mondo. Da grande ammiratore di Milton Caniff, non posso che essere lieto che la Free Books abbia deciso, coraggiosamente, di ristampare il suo personaggio più maturo in versione integrale, sperando tutti che le vendite di questo primo numero siano minimamente soddisfacenti. Lo stile di Caniff in Steve Canyon raggiunge il culmine della bellezza, sicuro e disinvolto. Caniff è Caronte ma su un fiume d'ichiostro, colui che traghetta ufficialmente il fumetto verso una vera e propria rivoluzione grafica, ovvero l'uso dei neri impressionistici (i referenti principali del realismo all'americana fino a quel momento erano Harold Foster con Prince Valiant e Alex Raymond con Flash Gordon, con un segno più particolareggiato e illustrativo), e una rivoluzione narrativa, con il montaggio studiato inquadratura per inquadratura, dove ognuna ha un senso ed un peso specifico. Caratteristiche successivamente teorizzate da un certo signore del fumetto di nome Will Eisner, proprio grazie all'influenza di Caniff e delle sue opere. Di conseguenza, Steve Canyon è un fumetto godibilissimo ai giorni nostri. Questa edizione non rende troppa giustizia alle strisce, che in formato comic book perdono sempre a causa dell'estremo rimpicciolimento, sarebbe stata preferibile forse una versione "per lungo", ma significava sicuramente aumentare il numero di pagine per contenere i sei mesi pubblicati, e perciò un ulteriore aumento del prezzo. Ma sappiamo anche che le Free Books, fino ad adesso, è sempre stata molto onesta e contenuta al riguardo, e che, tristemente, si è ben coscienti del fatto che questo non sarà mai un titolo di grido. Le traduzioni sono molto buone e, considerando la fascia di lettori che conquisterà, approvo la scelta di non tradurre i vari nomignoli a favore di un piccolo glossario esplicativo iniziale. Non dico di comprarne due copie per la causa, ma una vi basterà per essere felici e di poter leggere un pezzo importantissimo della storia del fumetto moderno.

Sergio Algozzino

Andrea Antonazzo
Torna in alto