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Detective Dante 1


Detective Dante 1 (Eura Editoriale, 96 pagine, brossurato, b/n, € 2,60) Testi di Roberto Recchioni, disegni di Elisabetta Barletta

Si apre con un albo tutto-azione (o quasi) la nuova maxi-serie sfornata dalla premiata ditta Bartoli-Recchioni. Gli autori, coadiuvati da un’Elisabetta Barletta sempre apprezzabile (ma che pare leggermente meno convincente rispetto alla sua prova su John Doe), ci presentano il Detective Henry Dante: un uomo che, senza voler sembrare altrimenti, rappresenta una sorta di ricettacolo di tutti gli stereotipi del genere poliziesco. Il suo passato è macchiato da una lutto che ha segnato per sempre la sua vita, è un burbero, spara praticamente a tutto ciò che gli si muove davanti, e gli viene assegnata una partner carina, Meridiana, che con ogni probabilità non gli renderà la vita facile.
Con una premessa del genere, verrebbe da chiedersi: “Cosa c’è di nuovo, allora?”. È presto detto: innanzitutto la struttura della serie, ispirata ai tre canti danteschi: Inferno, Purgatorio e Paradiso, ad ognuno dei quali sarà dedicato un terzo dei 24 albi programmati. Ma la forma non è l’unico riferimento all’opera dell’Alighieri. Numerose – a voi il divertimento di individuarle – le strizzate d’occhio, le similitudini, le citazioni più o meno velate alla Commedia (per non parlare dei tantissimi riferimenti cinematografici).
Passando al contenuto vero e proprio, poi, non è difficile constatare che ci troviamo di fronte ad una serie che, pur riproponendo modelli già visti, ha il pregio di mostrarli sotto una luce se non nuova, quantomeno brillante. Dante e la sua collega, così come gli altri personaggi, sono evidentemente vivi, tridimensionali e ben caratterizzati. Il ritmo è frizzante, interrotto solo dagl’inevitabili flashback del protagonista. I dialoghi godono della freschezza ormai comunemente riconosciuta a quelli di Roberto Recchioni, ma in qualche passaggio risentono di un voler calcare la mano, con ogni probabilità non casuale, che può far tanto sorridere quanto innervosire il lettore.
In definitiva, si tratta di una serie che parte bene e che riempie un’area narrativa, il poliziesco duro e puro, attualmente un po’ povera – se non inesistente – nel panorama italiano.




Per leggere lo speciale che Comicus ha recentemente dedicato a Detective Dante clicca qui




Carlo Del Grande
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