Iron Man: Metropolis 2 di 3
- Scritto da Redazione Comicus
- Pubblicato in Recensioni
- dimensione font riduci dimensione font aumenta la dimensione del font
- Stampa
Iron Man: Metropolis 2 di 3 (spillato, 96 pagine, colore, € 4, Marvel Italia) Testi di Robin Laws, John Jackson Miller, disegni di Robert Teranishi e Jorge Lucas VOTO 7/10 
In attesa di una collocazione più stabile che faccia felici i numerosi fan di Iron Man, torna l’eroe in armatura nel secondo volume di “Metropolis”, in quello che si può definire come una sorta di “albo staffetta”, se da una parte infatti le prime tre storie vedono l’alter ego di Tony Stark impegnato in una bella e godibile avventura scritta in maniera egregia da Robin Laws e ottimamente disegnata da Robert Teranishi che lo porta a Las Vegas per indagare sulla misteriosa scomparsa di un uomo d’affari, l’ultimo racconto dell’albo vede esordire al comando della serie l’accoppiata formata da John Jackson Miller e Jorge Lucas, che da subito rivoluzionano il ruolo di questo personaggio all’interno dell’Universo Marvel con un idea inedita e al tempo stesso interessante che però, cosa ancora più gradita, prende spunto da uno dei problemi classici che da sempre tediano Tony Stark, e cioè le sue scoperte scientifiche, le armi da lui progettate anni fa e il pericolo che esse rappresentano in qualunque forma.
In questo contesto, Miller pone il protagonista davanti a un bivio, a Stark infatti viene chiesto di diventare consulente del ministero della difesa americano per controllare le armi in uso all’esercito (la maggior parte costruite dalle aziende Stark) ed evitare così incidenti dovuti a difetti di fabbricazione, ma anche per far sì che non finiscano nelle mani sbagliate. Tony però sembra diviso tra l’accettare l’incarico e salvare così delle vite, e il tornare a rivedere ciò che egli stesso aveva progettato e poi rinnegato, strumenti di morte che già in passato si sono rivelati come strumenti distruttivi e mortali; ma una scoperta fatta durante un salvataggio e un incontro con un cinico funzionario del governo lo porteranno a una scelta finale definitiva su cosa realmente fare.
Scelta a dir poco sbalorditiva e geniale quella di Jackson Miller che porta a un salto di qualità per quanto riguarda questo personaggio, e si annuncia portatrice di interessanti novità all’interno di questa serie e anche delle altre facenti parte della famiglia dei Vendicatori.
Carlo Coratelli
In attesa di una collocazione più stabile che faccia felici i numerosi fan di Iron Man, torna l’eroe in armatura nel secondo volume di “Metropolis”, in quello che si può definire come una sorta di “albo staffetta”, se da una parte infatti le prime tre storie vedono l’alter ego di Tony Stark impegnato in una bella e godibile avventura scritta in maniera egregia da Robin Laws e ottimamente disegnata da Robert Teranishi che lo porta a Las Vegas per indagare sulla misteriosa scomparsa di un uomo d’affari, l’ultimo racconto dell’albo vede esordire al comando della serie l’accoppiata formata da John Jackson Miller e Jorge Lucas, che da subito rivoluzionano il ruolo di questo personaggio all’interno dell’Universo Marvel con un idea inedita e al tempo stesso interessante che però, cosa ancora più gradita, prende spunto da uno dei problemi classici che da sempre tediano Tony Stark, e cioè le sue scoperte scientifiche, le armi da lui progettate anni fa e il pericolo che esse rappresentano in qualunque forma.
In questo contesto, Miller pone il protagonista davanti a un bivio, a Stark infatti viene chiesto di diventare consulente del ministero della difesa americano per controllare le armi in uso all’esercito (la maggior parte costruite dalle aziende Stark) ed evitare così incidenti dovuti a difetti di fabbricazione, ma anche per far sì che non finiscano nelle mani sbagliate. Tony però sembra diviso tra l’accettare l’incarico e salvare così delle vite, e il tornare a rivedere ciò che egli stesso aveva progettato e poi rinnegato, strumenti di morte che già in passato si sono rivelati come strumenti distruttivi e mortali; ma una scoperta fatta durante un salvataggio e un incontro con un cinico funzionario del governo lo porteranno a una scelta finale definitiva su cosa realmente fare.
Scelta a dir poco sbalorditiva e geniale quella di Jackson Miller che porta a un salto di qualità per quanto riguarda questo personaggio, e si annuncia portatrice di interessanti novità all’interno di questa serie e anche delle altre facenti parte della famiglia dei Vendicatori.
Carlo Coratelli
