100% Marvel: Elektra 2
- Scritto da Redazione Comicus
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100% MARVEL: ELEKTRA - INTROSPEZIONE (brossurato, 144 pagine, colore, € 10,00, Panini Comics) Testi Greg Rucka; Disegni Carlo Pagulayan - Joe Bennet VOTO: 7/10
Devo ammettere che sino ad ora la serie dedicata ad Elektra non era mai riuscita a convincermi: i primi numeri li reputo il peggior lavoro di Brian Michael Bendis alla Marvel (e ad affossare la valutazione collaborano anche i disegni di Austen), mentre gli episodi contenuti nello scorso 100% Marvel con l'avvento di Greg Rucka, scrittore solitamente bravo nell'approfondire figure femminili, avevano presentato un miglioramento minimo ma risultavano comunque un po' troppo insipidi.
Il discorso è diverso per questo secondo “volumazzo” dedicato alla ninja rossovestita di casa Marvel.
Intendiamoci, siamo ancora lontani dalla perfezione anche perchè il personaggio di Elektra era stato approfondito dal suo creatore - Frank Miller - talmente bene che tutto ciò che è venuto dopo potrebbe apparire quasi superfluo.
Eppure Rucka dimostra di voler fare intraprendere nuove strade al personaggio, scelta coraggiosa e per ora ben riuscita.
Nell'ultima storia presentata sul primo volume di Elektra avevamo già intuito che qualcuno si stesse muovendo in modo di tagliare le gambe alla bella Natchios, precludendole ogni possibilità di trovare nuovi impieghi ed infine rapendola.
Nel primo episodio di questo nuovo volume scopriamo il burattinaio della vicenda: Jeremy Kyle Locke, benestante costretto alla sedia a rotelle, che medita vendetta per la prematura morte della sua compagna, rimasta uccisa casualmente durante uno degli sporchi lavori di Elektra. Ed il problema che affligge Elektra, secondo Locke, è proprio il continuo bisogno di uccidere, una vera e propria malattia mentale.
Dopo aver assistito senza possibilità di reagire a varie manifestazioni della sua stessa brutalità, Elektra viene abbandonata nel deserto, afflitta da pensieri suicidi ed abbandonata al proprio destino, poi inseguita dai soci di Locke, molto meno indulgenti del loro compagno di cospirazione.
Dopo un faccia a faccia con Jeremy, Elektra accetta di essere aiutata da quest'ultimo a cambiare la sua pericolosa indole e l'inizio della "terapia" si vede nelle due parti di Fuori dal Tempo, Sotto la Pioggia: le ultime due storie dell'albo sono davvero interessanti e ben scritte, anche se mi è sembrata un po' eccessiva (ma allo stesso tempo molto incisiva) la scena in cui Elektra viene battuta come una novellina dalla sua nuova maestra.
I disegni dell'albo sono a mio avviso il punto dolente: l'esordiente Carlo Pagulayan fa un lavoro appena dignitoso, mentre il veterano Joe Bennet non è certo al suo massimo.
Oltre a questo incide sulla votazione finale anche l'eccesiva lentezza degli eventi, che si svolgono in maniera così lenta da occupare pagine e pagine: in certi casi, come il confronto con Locke, la dilatazione viene sfruttata in modo positivo, ma in altri, come il lungo inseguimento nel deserto, risulta quasi fastidiosa; purtroppo questo trend imperversa su molte attuali testate Marvel anche a causa della sempre preventivata "paperbeckizzazione" dei cicli di storie, che molte volte risulta una fastidiosa costrizione.
Il volume può essere un ottimo starting point per chi non ha mai letto nulla di Elektra ed allo stesso tempo presenta un'evoluzione interessante anche per i fan storici della splendida ninja greca... bisognerà però vedere se Rucka, nei pochi episodi che rimangono da lui scritti, e soprattutto i suoi successori, non sprecheranno la buona occasione. Un inizio non perfetto ma comunque convincente, nella speranza che il detto "il buon giorno si vede dal mattino" valga anche in questo caso.
Lorenzo Cavalli
Devo ammettere che sino ad ora la serie dedicata ad Elektra non era mai riuscita a convincermi: i primi numeri li reputo il peggior lavoro di Brian Michael Bendis alla Marvel (e ad affossare la valutazione collaborano anche i disegni di Austen), mentre gli episodi contenuti nello scorso 100% Marvel con l'avvento di Greg Rucka, scrittore solitamente bravo nell'approfondire figure femminili, avevano presentato un miglioramento minimo ma risultavano comunque un po' troppo insipidi.
Il discorso è diverso per questo secondo “volumazzo” dedicato alla ninja rossovestita di casa Marvel.
Intendiamoci, siamo ancora lontani dalla perfezione anche perchè il personaggio di Elektra era stato approfondito dal suo creatore - Frank Miller - talmente bene che tutto ciò che è venuto dopo potrebbe apparire quasi superfluo.
Eppure Rucka dimostra di voler fare intraprendere nuove strade al personaggio, scelta coraggiosa e per ora ben riuscita.
Nell'ultima storia presentata sul primo volume di Elektra avevamo già intuito che qualcuno si stesse muovendo in modo di tagliare le gambe alla bella Natchios, precludendole ogni possibilità di trovare nuovi impieghi ed infine rapendola.
Nel primo episodio di questo nuovo volume scopriamo il burattinaio della vicenda: Jeremy Kyle Locke, benestante costretto alla sedia a rotelle, che medita vendetta per la prematura morte della sua compagna, rimasta uccisa casualmente durante uno degli sporchi lavori di Elektra. Ed il problema che affligge Elektra, secondo Locke, è proprio il continuo bisogno di uccidere, una vera e propria malattia mentale.
Dopo aver assistito senza possibilità di reagire a varie manifestazioni della sua stessa brutalità, Elektra viene abbandonata nel deserto, afflitta da pensieri suicidi ed abbandonata al proprio destino, poi inseguita dai soci di Locke, molto meno indulgenti del loro compagno di cospirazione.
Dopo un faccia a faccia con Jeremy, Elektra accetta di essere aiutata da quest'ultimo a cambiare la sua pericolosa indole e l'inizio della "terapia" si vede nelle due parti di Fuori dal Tempo, Sotto la Pioggia: le ultime due storie dell'albo sono davvero interessanti e ben scritte, anche se mi è sembrata un po' eccessiva (ma allo stesso tempo molto incisiva) la scena in cui Elektra viene battuta come una novellina dalla sua nuova maestra.
I disegni dell'albo sono a mio avviso il punto dolente: l'esordiente Carlo Pagulayan fa un lavoro appena dignitoso, mentre il veterano Joe Bennet non è certo al suo massimo.
Oltre a questo incide sulla votazione finale anche l'eccesiva lentezza degli eventi, che si svolgono in maniera così lenta da occupare pagine e pagine: in certi casi, come il confronto con Locke, la dilatazione viene sfruttata in modo positivo, ma in altri, come il lungo inseguimento nel deserto, risulta quasi fastidiosa; purtroppo questo trend imperversa su molte attuali testate Marvel anche a causa della sempre preventivata "paperbeckizzazione" dei cicli di storie, che molte volte risulta una fastidiosa costrizione.
Il volume può essere un ottimo starting point per chi non ha mai letto nulla di Elektra ed allo stesso tempo presenta un'evoluzione interessante anche per i fan storici della splendida ninja greca... bisognerà però vedere se Rucka, nei pochi episodi che rimangono da lui scritti, e soprattutto i suoi successori, non sprecheranno la buona occasione. Un inizio non perfetto ma comunque convincente, nella speranza che il detto "il buon giorno si vede dal mattino" valga anche in questo caso.
Lorenzo Cavalli