X-Treme X-Men 19
- Scritto da Redazione Comicus
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X-Treme X-Men 19 - X-men deluxe 102
( brossurato, 96pagine, colore, €3.50, Paninicomics) Voto: 7,5\10
Terminata la battaglia per difendere la Terra dall’invasione aliena di Khan e conclusasi, anche se in maniera piuttosto ambigua, la trama dei diari di Destiny, gli X-Treme X-Men di Chris Claremont sono costretti a prendersi una pausa necessiaria sia per leccarsi le ferite fisiche e mentali provocate dal suddetto scontro, sia per trovare un nuovo obbiettivo alla loro vita. Un anticipazione di quale sarà la direzione che prenderà questa squadra d’ora in avanti la si poteva già intuire nel numero precedente della serie per bocca di Tessa in un interessante dialogo con Alfiere (forse l’unica nota positiva di tale albo che è servito all’autore principalmente per togliersi di mezzo alcuni personaggi sui quali non aveva più idee), ma meritava giustamente d’essere meglio approfondita, e quale modo migliore per farlo se non con una bella miniserie che faccia da ponte tra il primo ed il secondo ciclo delle avventure degli X-Men “estremi” ?
Il penciler regolare della serie, Salvador Larroca, si prende così un paio di mesi di pausa (giusto il tempo per disegnare la miniserie ultimate di Elektra sui testi di Greg Rucka) per lasciare spazio al piuttosto sconosciuto Arthur Ranson, disegnatore inglese dal tratto estremamente particolare dotato del grande pregio di riuscire a donare a ciò che rappresenta una prospettiva estremamente realistica ed “umana” sposandosi così benissimo con la trama di X-pose (titolo della mini in questione), che vede un duo di giornalisti: Neal Conan e Manoli Wetherell, entrambi già apparsi in passato sulle testate mutanti, alle prese con un documentario sulla vita dei mutanti. Ne esce così una storia particolare, che si discosta decisamente dalle atmosfere prettamente supereroistiche della serie regolare e che nonostante la retoricità dei discorsi si lascia leggere ben volentieri anche grazie all’assenza delle numerose didascalie, che sono ormai diventate il marchio di fabbrica di Claremont. Molto interessante è anche il campo su cui sembra volersi cimentare adesso lo scrittore, ovvero il cambiamento del rapporto tra umani e mutanti ora che questi ultimi sono diventati ben più numerosi e famosi. C’è da domandarsi quanto sarà capace uno autore classico come Claremont di gestire questa tematica sociale, ma se il buon giorno si vede dal mattino la strada è quella buona.
Altrettanto buono è anche il resto dell’albo che vede proseguire le avventure dei comprimari di sempre, ovvero gli Exiles ed X-Statix accompagnati questo mese dalla seconda parte della mini su Kitty Pride intitolata Mekanix.
Marco Nicoli
( brossurato, 96pagine, colore, €3.50, Paninicomics) Voto: 7,5\10
Terminata la battaglia per difendere la Terra dall’invasione aliena di Khan e conclusasi, anche se in maniera piuttosto ambigua, la trama dei diari di Destiny, gli X-Treme X-Men di Chris Claremont sono costretti a prendersi una pausa necessiaria sia per leccarsi le ferite fisiche e mentali provocate dal suddetto scontro, sia per trovare un nuovo obbiettivo alla loro vita. Un anticipazione di quale sarà la direzione che prenderà questa squadra d’ora in avanti la si poteva già intuire nel numero precedente della serie per bocca di Tessa in un interessante dialogo con Alfiere (forse l’unica nota positiva di tale albo che è servito all’autore principalmente per togliersi di mezzo alcuni personaggi sui quali non aveva più idee), ma meritava giustamente d’essere meglio approfondita, e quale modo migliore per farlo se non con una bella miniserie che faccia da ponte tra il primo ed il secondo ciclo delle avventure degli X-Men “estremi” ?
Il penciler regolare della serie, Salvador Larroca, si prende così un paio di mesi di pausa (giusto il tempo per disegnare la miniserie ultimate di Elektra sui testi di Greg Rucka) per lasciare spazio al piuttosto sconosciuto Arthur Ranson, disegnatore inglese dal tratto estremamente particolare dotato del grande pregio di riuscire a donare a ciò che rappresenta una prospettiva estremamente realistica ed “umana” sposandosi così benissimo con la trama di X-pose (titolo della mini in questione), che vede un duo di giornalisti: Neal Conan e Manoli Wetherell, entrambi già apparsi in passato sulle testate mutanti, alle prese con un documentario sulla vita dei mutanti. Ne esce così una storia particolare, che si discosta decisamente dalle atmosfere prettamente supereroistiche della serie regolare e che nonostante la retoricità dei discorsi si lascia leggere ben volentieri anche grazie all’assenza delle numerose didascalie, che sono ormai diventate il marchio di fabbrica di Claremont. Molto interessante è anche il campo su cui sembra volersi cimentare adesso lo scrittore, ovvero il cambiamento del rapporto tra umani e mutanti ora che questi ultimi sono diventati ben più numerosi e famosi. C’è da domandarsi quanto sarà capace uno autore classico come Claremont di gestire questa tematica sociale, ma se il buon giorno si vede dal mattino la strada è quella buona.
Altrettanto buono è anche il resto dell’albo che vede proseguire le avventure dei comprimari di sempre, ovvero gli Exiles ed X-Statix accompagnati questo mese dalla seconda parte della mini su Kitty Pride intitolata Mekanix.
Marco Nicoli