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Magico Vento 118

Magico Vento 118Quando Magico Vento parla di razzismo, precarie condizioni sociali e diritti umani, fa storia: l'arrembante caccia al giovane Hogan continua a intrecciarsi con la storia vera, quella di fine '800, aggiungendo forza ad una serie che già di per sé sa di avere i numeri giusti per sorprendere.

Gianfranco Manfredi sa gestire alla grande la strettissima continuity del suo celebre personaggio, riuscendo a coniugare le pretese bonelliane di esaustività della trama con le irrisolte vicende dei protagonisti, che godono di un più ampio respiro rispetto a quello offerto dalle pur abbondanti 132 pagine.
Mentre Hogan prosegue il suo piano di fuga a bordo di un sottomarino, le vicende di Ned, Poe e degli altri agenti Pinkerton si intrecciano con il problema delle massicce migrazioni delle popolazioni di colore, in cerca di risorse e diritti e invece troppo spesso dilaniate dall'arroganza delle pallottole.

I disegni di Giuseppe Barbati e Cristiano Spadoni, poco incisivi nei momenti di "calma", acquistano vigore e dinamicità nelle abbondanti scene di azione.


Luca Baboni
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