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L’Ira dello Spettro

L’Ira dello SpettroNegli anni ’70 Michael Fleisher e Jim Aparo produssero una manciata di storie dello Spettro destinate a farsi ricordare. Più che il valore artistico delle serie in sé, fu il suo tono a fare scalpore e ad imporla all’attenzione: il ritratto di uno Spettro urbano, vendicativo, crudele, anche sadico, era ciò che non ti aspettavi dalla DC degli anni ’70. Si può dire, per sottolineare l’importanza di queste storie brutali e, per l’epoca, oscure, che rappresentarono un po’ ciò che oggi è il Punisher di Garth Ennis.

Ma va detto anche che, oltre questa violenza tematica, le storie oggi lasciano poco. La ripetitività nella struttura e nell’intreccio, lo scarso approfondimento psicologico dei personaggi, le trame a breve termine e una continuity solo timidamente accennata, fanno sì che il prodotto risenta di tutti gli anni che si porta sulle spalle. Qualche punto lo aggiungono i disegni di Aparo, piacevole soprattutto nella costruzione della tavola.

E una nota positiva, in questo caso, va anche alla Planeta per il più che discreto apparato redazionale.



Valerio Coppola
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